Consiglio provinciale. Ancora niente intesa sull'Urps: nuovo rinvio e scoppia la bagarre

Consiglio provinciale. Ancora niente intesa sull’Urps: nuovo rinvio e scoppia la bagarre

Redazione

Consiglio provinciale. Ancora niente intesa sull’Urps: nuovo rinvio e scoppia la bagarre

lunedì 26 Gennaio 2009 - 17:52

Si spaccano Mpa ed Udc. Una parte è per votare oggi, l'altra no. Anche il Pdl è per il rinvio. Il Pd non ci sta e chiede a Ricevuto un'analisi interna nella maggioranza (domani conferenza alle 11)

Mentre crollano strade e scuole, il consiglio provinciale in seduta odierna preferisce concentrarsi su vicende prettamente politiche. Vicende che alla luce dell’ennesimo rinvio nell’individuazione dei cinque rappresentanti all’Urps, creano una vera e propria crepa nella maggioranza. Un pretesto, che nel giro di qualche ora si trasforma in un vero e proprio caso a Palazzo dei Leoni. La seduta, come già previsto dai precedenti rinvii, si apre con l’intenzione di procedere alla votazione per i componenti da designare per l’Unione Regionale Province Siciliane. E come altrettanto previsto scoppiano i fuochi d’artificio. La maggioranza infatti, fatica a trovare l’accordo sui cinque da individuare sui sette candidati. Il primo segnale arriva sulla sponda autonomista, dove Cerreti chiede che si voti subito mentre Antonino Calabrò(Democratici Autonomisti) sollecita il rinvio della votazione di 24 ore. Anche l’Udc si spacca: da un parte il Centro con D’Alia vuole votare subito, mentre i consiglieri che fanno riferimento a Naro sono per il rinvio. La palla passa dunque al Pdl.

Dopo un quarto d’ora di stop il Popolo della Libertà torna in aula con la propria “sentenza”: rinvio. E nello specifico Galluzzo (Gioventù della Libertà) spinge per il proseguo dei lavori, mentre il capogruppo del Pdl Passaniti sottolinea la mancanza del consigliere Palermo(capogruppo Idv) per gravi motivi familiari. Quando si vota la crepa emerge in maniera netta: 40 presenti, 10 Favorevoli, 22 contrari, 8 astenuti. E tra gli astenuti c’è il Pd, che ufficialmente per senso di responsabilità, finisce a fare da ‘stampella’ alla maggioranza. La posizione dell’opposizione verrà chiarita in seguito, ma Matteo Francilia (capogruppo Il Centro D’Alia) commenta ironicamente: “Sono felice di constatare che da oggi Ricevuto può contare nella sua maggioranza anche del Pd”.

Galluzzo sottolinea come sia urgente il prelevamento del punto 5, che nello specifico tratta dell’approvazione del regolamento in materia di accesso alla professione di autotrasportatore di merci per conto terzi. Facendo però un passo indietro poco dopo, attraverso la richiesta di rinvio a domani della trattazione alla presenza dell’assessore competente e soprattutto di un dirigente, del quale si necessita un parere. Tutto ciò scatenando le ire di Francesco Andaloro(Rifondazione) e del mai scomposto Francilia, che definisce il dietrofront di Galluzzo un “autogol”. Posizione analoga assunta da Cerreti (Mpa), che poco dopo assumerà una posizione shock a nome del suo gruppo. Si apre ufficialmente il fronte dell’Mpa-Udc Il centro con D’Alia, che però ha obiettivi diversi. Gli autonomisti sponda Lo Monte non si limiteranno ad essere critici con gli altri partiti del centrodestra, né tantomeno con le altre anime del partito, ma minacceranno addirittura di lasciare la maggioranza se non verranno date garanzie sull’effettiva tenuta della stessa (vedere approfondimento nell’articolo in home page e correlato in basso). Il Centro con D’Alia invece, si dimostrerà in controtendenza con le forze che hanno votato ‘no’ alla votazione immediata sulle nomine dell’Urps, dunque anche con l’Udc Naro. “Ho preso le distanze da Galluzzo e da chi ha preferito discutere per due ore, quando invece la cosa si poteva risolvere in venti minuti, difendendo ognuno il proprio gruppo. Prima di essere un uomo di partito, sono un uomo, con la u maiuscola: una volta eravamo una maggioranza compatta, nonostante l’opposizione. Adesso?”. Poi un’altra stoccata al Pd: “Ma che opposizione siete? C’è stato un momento per dimostrare che lo eravate ma vi siete astenuti”.

Ovviamente non manca la replica del Partito Democratico. Che prima con Gullo e poi con Rao alza il tiro: “Commedia? Siamo allo psicodramma. Facciamo finta di non capire che Mpa e parte dell’Udc hanno aperto un buco enorme nella maggioranza. Hanno dichiarato ufficialmente e pubblicamente che non fanno più parte della stessa. Ci aspettiamo dunque che gli assessori che fanno riferimento a questi gruppi si dimettano. Ricevuto deve capire che probabilmente non ha più politicamente una maggioranza”. E per domani alle 11:00, è stata convocata una conferenza stampa durante la quale verranno annunciate tutte le iniziative politiche per sottolineare l’attuale situazione della maggioranza che sostiene il presidente Ricevuto. Una conferenza alla quale, a sorpresa, parteciperà anche l’Mpa, con il quale, a meno di chiarimenti nella notte, la frattura è sancita, bella e buona.

Calabrò chiede il rinvio dei lavori a domani. L’occasione giusta per Cerreti per chiedere al capogruppo di Autonomisti-Democratici da che parte sta. Secca la risposta: “Non ho assessori, resto in maggioranza. Sapete tutti che non sono uno dei candidati e non ho neanche firmato la candidatura di nessun candidato dell’Mpa. Il mio movimento ha riferimenti regionali e nazionali. Con loro mi relaziono”. Passa la richiesta, con il secondo round dell’incontro rinviato a domani alle 11:30. C’è chi giura che potrebbe essere il giorno giusto…Da Palermo aspettano, manca solo Messina.

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