Consiglio Provinciale. Approvato il regolamento per gli incarichi tecnici inferiori a centomila euro

Consiglio Provinciale. Approvato il regolamento per gli incarichi tecnici inferiori a centomila euro

Redazione

Consiglio Provinciale. Approvato il regolamento per gli incarichi tecnici inferiori a centomila euro

lunedì 09 Febbraio 2009 - 14:32

L’aula ha approvato il testo con 26 voti favorevoli e un astenuto. Quattro gli emendamenti inseriti. Soddisfazione da maggioranza e opposizione

Il consiglio provinciale questa mattina ha approvato il regolamento per l’affidamento degli incarichi per servizi tecnici di importo inferiore a centomila euro. Il testo, integrato da quattro emendamenti, è stato votato da ventisei consiglieri, venticinque dei quali si sono dichiarati favorevoli e solo uno astenuto, Francesco Rella (Gioventù della Libertà), che si è detto poco convinto su alcuni passaggi.

Entrando nei dettagli delle procedure di affidamento, per i servizi tecnici il cui valore stimato è pari o superiore a euro venti mila (iva esclusa) e inferiore a centomila euro, la scelta verrà effettuata secondo la procedura negoziata senza pubblicazione di un bando di gara e previa selezione, dall’albo della Provincia regionale di Messina, di almeno cinque operatori economici da consultare se sussistono in tale numero soggetti idonei. L’affidamento poi assegnato a colui che avrà offerto le condizioni più vantaggiose, determinate sulla base del criterio del prezzo più basso o dell’offerta economicamente più vantaggiosa. I servizi il cui importo stimato è inferiore a ventimila euro (iva esclusa) invece, possono essere acquisiti in economia mediante affidamento diretto, tra i professionisti iscritti all’albo dell’Ente senza discriminazione dei più giovani d’età. In tal caso, il ribasso sull’importo della prestazione, è negoziato tra il responsabile del procedimento e l’operatore economico. Tale ribasso non dovrà essere inferiore al 20%. Per la determinazione dell’importo stimato delle prestazioni professionali, verranno applicati i tariffari professionali approvati dal Ministero della Giustizia. Gli operatori ovviamente, dovranno possedere i requisiti richiesti. Mentre la scelta dell’offerta economicamente più vantaggioso spetta ad una commissione esaminatrice, nominata dal dirigente della struttura organizzativa competente.

Quattro, dicevamo, gli emendamenti approvati ad integrazione del testo. Tre proposti dal Partito Democratico e l’altro da Matteo Francilia, capogruppo de ‘Il Centro con D’Alia’. Quest’ultimo ha ribadito, con la proposta d’inserimento del passaggio sull’affidamento “tra i professionisti iscritti all’albo dell’Ente senza discriminazione dei più giovani d’età”, l’attenzione nei confronti dei giovani professionisti, ma senza tralasciare la trasparenza e la lotta al clientelismo. Il Pd ha invece voluto inserire, accanto al rispetto dei principi di non discriminazione, di parità di trattamento, di proporzionalità e trasparenza quello della rotazione. Inoltre, l’esclusione per servizi tecnici per coloro i quali hanno pendente un contenzioso nei confronti dell’Ente Provincia, salvo che lo stesso abbia ad oggetto crediti vantati per prestazioni effettuate nei confronti della Provincia stessa. E sempre il Partito Democratico ha invece ritirato un altro emendamento che indicava la preferenza, a parità di condizione tra più operatori, per coloro che nell’anno solare in corso non avessero ottenuto nessun altro incarico dall’Ente. Il ritiro è stato esercitato per evitare il sorgere di contenziosi o ricorsi. Giuseppe Grioli, uno dei proponenti, si è detto soddisfatto del lavoro tra opposizione e gruppi della maggioranza anche in commissione. “Si lavora a piccoli passi verso un cammino improntato sulla trasparenza – ha commentato in aula. Speriamo si possa continuare su questa strada nella pubblica amministrazione”.

Compiacimento è stato espresso anche da Pino Galluzzo, capogruppo Gioventù della Libertà. “Siamo per la trasparenza e per la regolamentazione, soprattutto se si tratta di specifiche azioni che riguardano un ente pubblico. Regolamentando discipline di questo tipo si toglie la possibilità, ad esempio ai dirigenti, di incassare tangenti con la promessa di assegnare incarichi, così come ai politici di esercitare clientelismo con la promessa di questo o di quest’altro. Speriamo che si proceda in questa direzione e che il consiglio possa mettere mano ad altri regolamenti che assegnano ruoli e incarichi diretti, per togliere ‘tentazioni’ anche ad uomini che solitamente sono corretti. Che la Provincia sia da esempio per tutto il territorio”.

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