Consiglio provinciale. La maggioranza fa le -bizze-, ma la variazione di bilancio viene approvata

Consiglio provinciale. La maggioranza fa le -bizze-, ma la variazione di bilancio viene approvata

Consiglio provinciale. La maggioranza fa le -bizze-, ma la variazione di bilancio viene approvata

giovedì 26 Novembre 2009 - 15:01

La questione interna al PdL sollevata dalla Gioventù della Libertà fa inizialmente cadere il numero legale, generando il caos nel centrodestra. Dopo un confronto tra Ricevuto e il partito tutto rientra e arriva l’ok. Votato anche l’emendamento del Pd

Il consiglio provinciale ha approvato nel primo pomeriggio con 19 voti favorevoli, 6 astenuti e 1 contrario, la delibera contenente la variazione sul Bilancio di Previsione 2009 e sul Pluriennale 2009/2011. Dopo tre sedute di commissione dedicate alla -manovrina- da quasi 3 milioni (i dettagli nel pezzo correlato in basso), ieri in conferenza di capigruppo, su proposta del consigliere Francesco Rella, si è deciso di portare l’atto al voto d’aula. Qualcosa non è però andata per il verso giusto ad inizio di seduta. Proprio il capogruppo della GdL Giuseppe Galluzzo, volta le spalle e chiede il rinvio della seduta. Le motivazioni della decisione, come spiegato successivamente, vengono attribuite a questioni interne al PdL. Ma intanto l’atmosfera si fa tesa tra i consiglieri presenti, certi che la delibera sarebbe stata approvata in tempi rapidi (anche se la scadenza è il 30 novembre) e soprattutto senza particolari intoppi.

In aula arriva anche Nanni Ricevuto, che cerca subito di mediare. Viene a mancare anche l’Mpa (anche se non ufficialmente, i consiglieri sono fuori), provocando inevitabilmente la caduta del numero legale, con l’aggiornamento dei lavori ad un’ora dopo (13.30). E’ ancora caos, anche se la linea sembra essere ancora quella di andare avanti. Si rincorrono le voci in seno al centrodestra, qualcuno parla addirittura di crisi e di un Ricevuto che minaccia le dimissioni. Si avviano le manovre per formare una maggioranza ad hoc per votare il documento con i voti dell’Udc, di una parte del PdL, del Pd (soddisfatto sul mantenimento in bilancio del sostegno alle piccole e medie imprese) e dell’Mpa. Ma non servirà. Nella stanza di Ricevuto, su sollecitazione l’area ex An, si confrontano i consiglieri del Popolo delle Libertà: pochi minuti per chiudere il cerchio.

Si torna in aula al gran completo, ed è proprio Galluzzo a prendere la parola: «Assolutamente nessun problema sulla delibera, né con la maggioranza. Questioni interne al partito hanno reso necessario, secondo noi, un confronto con il presidente. Avuti i chiarimenti del caso, in pochi minuti si è risolto tutto e adesso siamo qua decisi a voler votare». Un discorso generale, riferito a decisioni prese dall’Amministrazione senza raccordarsi con la totalità delle forze del PdL. E’ stato sollecitato un confronto costante sulle strategie politiche e amministrative da seguire. Alla fine si è anche concordato di fissare un appuntamento settimanale per fare il punto all’interno del PdL, che si terrà il martedì alle ore 10.

Fatto sta che è bastato poco per far perdere la serenità in seno al centrodestra, nonostante i numeri “bulgari”. La sensazione è che piccoli rancori e invidie tra i partiti e le anime che li compongono, generino una sorta di spirale causa di un’assenza di tranquillità, che pur non frenando l’attività dell’Amministrazione Ricevuto, pesa però con decisione su quella consiliare. Soprattutto quando alimentata da affondi dei consiglieri più sfrontati e meno “equilibrati”.

Tornando alla manovra, come già scritto la scorsa settimana, ammontano a tre milioni di euro le spese indifferibili ed urgenti alle quali la Provincia di Messina si è trovata a dover far fronte a seguito degli eventi calamitosi verificatisi lo scorso 1 ottobre. Ottocento mila euro già finanziate attraverso un prelevamento dal Fondo di Riserva e la restante parte da finanziare attraverso la variazione. Tale intervento sarà attuato mediante storno delle disponibilità residue di altre funzioni, servizi ed interventi di spesa. L’assessore al ramo, Antonino Terranova, nel corso della sua relazione ha spiegato: «La disponibilità dei 2.200.000 euro è stata reperita anche da capitoli di Spesa Finanziati, in sede di approvazione del Bilancio di Previsione 2009, con l’utilizzo dell’Avanzo d’Amministrazione (Partecipazioni azionarie, Cofinanziamenti POR e PON, Spese per servizi telematici e informatici, Sostegno alla categorie colpite dalla crisi economica). Con la delibera si è proceduto inoltre all’inserimento di alcune voci relative a maggiori Entrate accertate nel corso dell’esercizio correlate ad interventi di Spesa. Inoltre è stato inserito nella gestione dell’Ente il Bilancio di liquidazione dell’AAPIT. Ulteriori variazioni riguardano impinguamenti e storni di capitale relativi al Personale dipendente con l’inserimento di un importo pari 120.000 euro per far fronte al compenso relativo al lavoro straordinario del personale per calamità naturali».

Approvato anche l’emendamento di Pippo Rao del Pd, firmato da molti altri consiglieri, ed in particolar modo da Natalino Natoli, che di fatto ripristina, anche se in parte, il fondo a sostegno della piccola e media impresa ed i confidi. Era stata proprio l’opposizione a presentare in fase di Bilancio di Previsione, l’emendamento con il quale si finanziavano le iniziative che a seguito della costituzione del tavolo anticrisi, da più parti si erano invocate per evitare che l’iniziativa potesse essere solo un tavolo di “belle ma vane parole”, e senza concrete misure d’intervento. Così degli 800.000 euro previsti, con 400.000 si erano finanziate le iniziative a sostegno dei soggetti e delle categorie svantaggiate colpite dalla crisi (con particolare attenzione per gli abitanti delle zone dell’alluvione), la restante parte doveva servire per attivare le misure per consentire alle piccole e medie imprese di avere sostegno dall’ente anche attraverso l’uso dei confidi. La manovra di variazione di bilancio aveva fatto scomparire i secondi 400.000 euro per fronteggiare le esigenze di bilancio. Ma dopo un serrato confronto con l’Amministrazione, il Pd è riuscito ad ottenere che almeno 200.000 euro siano lasciati sul capitolo per consentire l’attivazione delle procedure per un’immediata ed iniziale risposta a sostegno delle realtà colpite dalla crisi.

Il Pd ha inoltre chiesto al Presidente di firmare con il Consiglio un documento con il quale lo stesso si impegni a implementare nel prossimo bilancio di previsione le risorse finanziarie a disposizione per fronteggiare la crisi, sia a sostegno dei soggetti svantaggiati, che delle piccole e medie imprese, e finalmente si faccia partire anche a Messina il modello dei confidi, che in altre parti del paese, per effetto del meccanismo moltiplicatore dei finanziamenti investiti, ha dato notevole sostegno alle realtà imprenditoriali, e quindi anche ai lavoratori.

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