Consiglio provinciale. Rigettato il ricorso di Carmelo Lombardo, Lalla Parisi resta in sella

Consiglio provinciale. Rigettato il ricorso di Carmelo Lombardo, Lalla Parisi resta in sella

Consiglio provinciale. Rigettato il ricorso di Carmelo Lombardo, Lalla Parisi resta in sella

martedì 15 Giugno 2010 - 22:33

Il Tar di Catania si è espresso sul presunto difetto procedurale nell’autenticazione delle firme per la regolare candidatura del consigliere di area Nania. Intanto, terminato il periodo di sospensione, Bartolotta potrebbe riprendere il suo posto a palazzo dei Leoni

Si attende ancora il testo completo della sentenza, comprensivo delle motivazioni, ma la notizia è ufficiale: il Tar di Catania ha respinto il ricorso nei confronti dell’elezione del consigliere provinciale Lalla Parisi, avanzato due anni fa dal primo dei non eletti nella lista PdL, Carmelo Lombardo. Il candidato di area Briguglio si era rivolto al Tribunale Amministrativo Regionale per un presunto difetto procedurale nell’autenticazione delle firme per la regolare candidatura di Lalla Parisi (area Nania). Nello specifico tale operazione sarebbe stata certificata dal dirigente dell’area finanziaria del Comune di Santa Teresa di Riva, Antonino Caminiti, che, secondo il ricorrente, non avrebbe ricevuto la delega per ottemperare a tale mansione.

Il Tar avrebbe dunque fatto prevalere la volontà popolare ignorando un cavillo che poteva giocare un brutto scherzo ad una delle due sole donne presente nel consiglio di palazzo dei Leoni (l’altra è Rosy Danzino Bonomo dell’Mpa, subentrata nel corso della legislatura corrente a Marco Panetta). La Parisi aveva ottenuto 2416 preferenze nel collegio di Taormina. Nulla da fare invece per il rappresentante del partito di Berlusconi di Forza d’Agrò, che è stato tra l’altro condannato dal Tar di Catania al pagamento delle spese.

Intanto rimanendo alla Provincia, nei prossimi giorni potrebbe essere “reintegrato” l’ex commissario dell’Ente Fiera, Nino Bartolotta, sospeso dall’incarico di consigliere su indicazione del prefetto Francesco Alecci a seguito di una sentenza di primo grado pronunciata dai magistrati della prima sezione penale del Tribunale di Messina. Questi ultimi avevano condannato Bartolotta in riferimento alla sua carica trascorsa di sindaco di Santa Teresa di Riva per reato di peculato d’uso. Bartolotta, insieme all’assessore allo Sport del centro jonico Massimo Rizzo e al consigliere comunale Alessandro Fleres, avrebbe inserito tra i componenti della delegazione che andò a sostenere il gemellaggio tra il comune di S.Teresa di Riva e il comune francese di Fuveau, anche le consorti, che beneficiarono senza alcun titolo istituzionale delle somme dedicate al loro vitto ed alloggio. Per lui, come agli altri imputati, è stata comminata la pena di due anni d’interdizione dai pubblici uffici, ma la sospensione prevista dal consiglio provinciale fu vincolata ad un lasso di tempo di 18 mesi, in attesa del secondo grado di giudizio.

Bartolotta aveva ottenuto nell’ultima tornata elettorale 1165 preferenze nella lista “Autonomisti-Mpa” dell’area De Luca, nel collegio 6 – Taormina. Al suo posto in consiglio provinciale subentrò il primo dei non eletti nella lista, Antonino Muscarello, che aveva ottenuto 903 preferenze. Lo stesso Muscarello, appena approdato in consiglio, lasciò l’area De Luca dell’Mpa per passare al gruppo “Udc-Il Centro con D’Alia”. L’ex presidente del consiglio comunale di Alì aveva inviato qualche mese prima della sospensione un esposto alla Procura, al Prefetto, alla Provincia e alla Regione sostenendo la temporanea incompatibilità di Bartolotta con la carica di consigliere provinciale, per essere stato condannato nella sua funzione di primo cittadino.

In questi mesi il giovane consigliere della zona jonica si è distinto per capacità politica e attenzione nei confronti dell’attività consiliare, guadagnandosi un posto tra i rappresentanti del civico consesso più attivi ed equilibrati.

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