Le contraddizioni del risanamento: lunghe liste d’attesa e 80 alloggi “bloccati” dalla burocrazia

Le contraddizioni del risanamento: lunghe liste d’attesa e 80 alloggi “bloccati” dalla burocrazia

Le contraddizioni del risanamento: lunghe liste d’attesa e 80 alloggi “bloccati” dalla burocrazia

martedì 02 Febbraio 2010 - 09:40

Il capogruppo del Pdl al Comune Capurro riaccende i riflettori sul caso degli appartamenti di Villafranca e Saponara, non ultimati da otto anni: «Ci sono tanti aventi diritto in graduatoria: si eviti una nuova Favara»

Il tragico caso di Favara, che ha portato alla morte di due bimbe per il crollo di una palazzina in centro, induce inevitabilmente a riflettere su un tema, quello del risanamento, per cui Messina ha fatto scuola. Nel bene e nel male. Anche perché la nostra continua ad essere la città delle contraddizioni. Le molteplicità di baracche che ancora insistono sul territorio ne sono una testimonianza, così come le lunghe liste d’attesa di coloro che hanno diritto ad un alloggio popolare ma che, appunto, devono “attendere”. La vera contraddizione è che a fronte di graduatorie così nutrite, e dunque di esigenze conclamate, ci sono decine di alloggi i cui lavori attendono di essere ultimati da anni e che quindi, a causa di quella cattiva bestia che è la burocrazia, sono di fatto bloccati.

Il caso limite è quello degli 80 appartamenti costruiti tra Villafranca Tirrena e Saponara, fermi da 8 anni e lasciati all’incuria e al degrado. Come se ce lo potessimo permettere. A riaccendere i riflettori sulla vicenda è Pippo Capurro, capogruppo del Pdl a Palazzo Zanca, da anni al centro di questa battaglia. «Avere completato i sorteggi dell’ambito F (Fondo Saccà, Fondo Fucile, via Bisignano e asilo nido di Santa Lucia sopra Contese) con la individuazione di nuovi 79 assegnatari di alloggi popolari è motivo di soddisfazione per le tante battaglie e sollecitazioni fatte dal sottoscritto – afferma Capurro – ma restano purtroppo una minima parte nel panorama del Risanamento della nostra città che è caratterizzato della cronica lentezza degli Enti preposti».

E si viene al caso di Villafranca e Saponara, segnalato con un’interrogazione: «A seguito di interrogazione dello scrivente in data luglio 2009 l’assessore regionale ai Lavori Pubblici Nino Beninati si è premurato di effettuare un sopralluogo insieme al commissario Iacp, l’assessore al Risanamento e al sindaco Buzzanca nei comuni di Saponara e Villafranca dove sono stati costruiti un totale di 80 alloggi da destinare ai lavoratori dipendenti aventi diritto di cui alla L.R. 15 del 1986. Il sopralluogo ha sortito effetti positivi, come riportato dalla stampa locale, con l’assunzione di impegni precisi da parte degli intervenuti a fare in modo di acquisire un finanziamento regionale per completare i lavori relativi agli 80 alloggi».

Ma il caos politico che imperversa a Palermo s’è messo di traverso: «Purtroppo, e non solo per questa vicenda – continua Capurro – l’assessore messinese Beninati per ragioni legate a questioni di potere che niente hanno a che vedere con il bene di questa nostra provincia è stato costretto a lasciare l’incarico, con la conseguenza che del completamento degli alloggi non se ne è saputo più nulla. La città di Messina – evidenzia il consigliere comunale – tra rischio simico e vetustà degli alloggi occupati dai baraccati e/o aventi diritto ad alloggio popolare, non è certo seconda alla città di Favara che è balzata alla cronaca nazionale per il grave degrado in cui vivono numerosi nuclei familiari che aspettano da anni di avere un alloggio che tale si possa chiamare».

Capurro si rivolge allora al sindaco, chiedendo di «sollecitare il presidente della Regione e il nuovo assessore ai Lavori Pubblici a provvedere urgentemente a ultimare i lavori, fermi da 8 anni, degli 80 appartamenti tra Villafranca e Saponara da assegnare ai lavoratori dipendenti, alcuni dei quali vivono in locali che hanno caratteristiche simili a quelli di Favara balzati alla cronaca nazionale».

(nella foto: il sopralluogo dell’estate scorsa)

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