Contributi ai Comuni. Il presidente del consiglio comunale Previti: due progetti per ottenere altrettanti finanziamenti da duecento mila euro

Contributi ai Comuni. Il presidente del consiglio comunale Previti: due progetti per ottenere altrettanti finanziamenti da duecento mila euro

Redazione

Contributi ai Comuni. Il presidente del consiglio comunale Previti: due progetti per ottenere altrettanti finanziamenti da duecento mila euro

lunedì 25 Agosto 2008 - 11:10

Il rappresentante di Palazzo Zanca sollecita la giunta Buzzanca affinché si adoperi per ottenere fondi dal Decreto Regionale 30 Luglio 2008. I settori d'intervento sono manutenzione del patrimonio comunale e potenziamento delle infrastrutture

Il presidente del Consiglio Comunale Pippo Previti (nella foto), ha scritto una nota al Sindaco Giuseppe Buzzanca, all’assessore al patrimonio, Francesco Mondello e a quello con delega alle politiche sociali, Pinella Aliberti, per sottoporre alla loro attenzione due progetti potenzialmente utili per ottenere dei finanziamenti regionali. Nello specifico si parla del del Decreto Regionale 30 Luglio 2008 pubblicato sulla Gazzetta ufficiale regionale (GURS 8/8/08, n.359) e riservato a quei Comuni che versano in particolari condizioni di disagio e presenteranno piani di risanamento o di sviluppo economico e sociale.

«Il Decreto – spiega Previti – stabilisce le modalità per la richiesta di contributi a favore dei comuni che versano in particolari condizioni di disagio che possono presentare progetti, per un massimo di due finanziabili per un importo di euro 200.000,00 per ognuno. I settori d’intervento, tra l’altro, sono la manutenzione del patrimonio comunale e il potenziamento delle infrastrutture e dei servizi nel settore socio-assistenziale».

L’occasione per il presidente sembrerebbe più che propizia per presentare un progetto che possa finalmente ridare fruibilità agli angusti scantinati di Palazzo Zanca, dove poter allocare dignitosamente uffici ed archivi vari utilizzando per questi ultimi il sistema di vuoto per pieno già utilizzato, per esempio, dall’ufficio del Genio Civile di Messina.

Un secondo progetto, solo per ordine e non per priorità, potrebbe poi essere rivolto al potenziamento di un settore dei servizi sociali. «Ogni anno alcune migliaia di famiglie (purtroppo ogni anno sempre di più) presentano istanza alla Istituzione Comunale per avere concesso un contributo economico per far fronte a vari disagi – continua Previti. L’anno scorso su circa 3800 domande sono stati concessi solo un’ ottantina di sussidi. Molte di queste famiglie ogni anno ripresentano puntualmente la stessa istanza. Sono famiglie a bassa scolarizzazione, senza un lavoro stabile, rientranti nella cosiddetta prima soglia del disagio e a permanente rischio di esclusione sociale. Questa famiglie, rispetto a molte altre (che soffrono, per esempio, di un disagio economico momentaneo, una malattia grave, un viaggio all’estero o fuori dell’isola per un intervento chirurgico, ecc.) hanno necessità di un lavoro, anche modesto, umile, che però riconosca e dia loro la dignità molto spesso perduta».

“Le politiche sociali non possono essere considerate semplici voci di bilancio da impegnare in elargizioni e sussidi, ma investimenti che devono risultare produttivi ai fini della tutela e del rispetto dei diritti della persona, che le condizioni di disagio, di povertà di menomazione fisica o di emarginazione non possono violare-, cita la circolare 10 Luglio 2008, n.14 pubblicata sulla stessa Gazzetta regionale.

«Ciò posto – conclude l’autonomista – per alcune di queste famiglie, può essere proposto un progetto di utilità sociale che preveda il loro reinserimento (o inserimento) nel mondo produttivo in maniera permanente o temporanea. Penso, per esempio, nella prima ipotesi, all’acquisto di una motoape da consegnare con contratto di leasing ai capofamiglia che poi pagheranno con piccole rate mensili, ottenendola poi in proprietà. Per il primo anno l’Istituzione garantirà anche la copertura assicurativa. Il mezzo servirà per avviare una qualsiasi attività di venditore ambulante, ma soprattutto per raccogliere rifiuti particolari (legno, vetro, carta, cartone, pneumatici, frigoriferi, lavatrici, cucine, computer, ecc.) che potranno essere portati presso centri autorizzati o presso le piattaforme dell’ATO 3 dove riceveranno, previo accordo, il relativo compenso. Per qualsiasi ulteriore informazione e accompagnamento al lavoro di utilità sociale i beneficiari possono essere assistiti dai nostri uffici, dalla Camera di Commercio e/o da eventuali professionisti esterni. Per un lavoro temporaneo (sempre con ricaduta sociale) si può pensare ad esperienze già testate nella nostra città (penso agli anziani utilizzati come assistenti o ausiliari del traffico davanti agli Istituti Scolastici) o avviate già da diversi anni in molte altre città del centro-nord, come la pulizia e la custodia di aiuole, parchi, ville, giardini e luoghi pubblici più in generale. Un lavoro in cui il soggetto, in momentanee condizioni di disagio, viene utilizzato per non più di tre mesi».

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