Cooperativa Futura, una vertenza aggrovigliata dall’inadeguatezza del Comune

Cooperativa Futura, una vertenza aggrovigliata dall’inadeguatezza del Comune

Cooperativa Futura, una vertenza aggrovigliata dall’inadeguatezza del Comune

giovedì 03 Giugno 2010 - 08:15

Duro attacco del Pd, con i consiglieri Calabrò, Contestabile e Cucinotta che puntano il dito sul mancato rispetto, da parte dell’amministrazione, degli accordi sottoscritti all’Ufficio provinciale del lavoro

«Inadeguata». Così definiscono l’amministrazione Buzzanca tre consiglieri comunali del Pd, Felice Calabrò, Simona Contestabile e Nicola Cucinotta. Inadeguata soprattutto nella gestione dei servizi sociali e del caso Cooperativa Futura in particolare. Dove ci sono precise responsabilità, in specie nel caso specifico di queste settimane, identificabili facilmente, se solo lo si volesse. «Certo – scrivono i tre in una nota – non è la prima volta che questa vicenda balza prepotentemente ai nostri occhi, visto lo stato emergenziale in cui versano i dipendenti della cooperativa sociale, non più retribuiti dallo scorso novembre. Ad onor del vero, però, va detto che il primo cittadino ha tentato di risolvere la problematica, paventando la rescissione del contratto intercorso tra Ente e Futura e, conseguentemente, promettendo, addirittura, il pagamento diretto degli stipendi da parte del Comune, salvo poi dover fare un’ingloriosa ritirata mandando così in frantumi le speranze dei lavoratori».

Un’illusione? Un tentativo legittimo? Calabrò, Contestabile e Cucinotta hanno pochi dubbi: «A questo punto è lecito domandarsi: ma il sindaco prima di certe uscite con chi si consulta? E dire che ha aumentato in maniera spropositata il numero dei componenti il Collegio di difesa ed, inoltre, si è dotato di tanti esperti a titolo gratuito. Potrebbe avvalersi dei loro sapienti pareri giuridici, di certo eviterebbe quell’imbarazzante senso di smarrimento da cui spesso e volentieri si trova soggiogato, soggiogato al punto tale da essere indotto a rispondere agli incalzanti e disperati lavoratori di non avere risposte essendo lui un medico, forse sarebbe il caso, allora, che l’ippocratico nostrano ritornasse alla professione liberando la cittadinanza tutta».

Dove sta, dunque, l’inefficienza dell’amministrazione comunale? Le “prove” stanno nelle date. «Infatti – proseguono gli esponenti del Pd – in virtù degli accordi raggiunti in sede prefettizia il 20 aprile 2010 ed il successivo 23 aprile nei locali dell’Ufficio Provinciale del Lavoro, l’amministrazione si era assunta l’impegno di provvedere (ovviamente, in tempi brevissimi) al pagamento diretto dei contributi Inps ed Inail, e ciò al fine di consentire alla cooperativa di essere in regola ai fini Durc; conseguentemente, sempre in forza dei citati impegni, i responsabili della società cooperativa avrebbero dovuto presentare al Comune entro il 4 maggio il modello Durc regolare, per poi incassare, dall’Ente appaltante, le somme rimanenti, e quindi corrispondere ai lavoratori, entro il 19 maggio, gli stipendi arretrati (ovvero i salari relativi ai mesi di febbraio e marzo 2010 al 100%, e quelli di novembre, dicembre e gennaio in misura non inferiore all’80%) con l’impegno di saldare la restante parte non oltre il 10 giugno». Ma le scadenze dettate dall’accordo sono saltate quasi subito: «Impegni disattesi (o meglio osservati fuori tempo massimo) e da parte dell’A.C e, conseguentemente, da parte della cooperativa, che ribadiamolo non dovrebbe essere in queste condizioni. L’amministrazione nel caso che ci occupa ha dimostrato tutti i propri limiti, ottemperando all’impegno assunto con ipertrofico ritardo, tale da far naufragare, o più precisamente, tale da rendere anacronistico l’accordo precedentemente siglato».

«L’eccessivo indugio – spiegano i tre – con cui l’amministrazione ha provveduto, malgrado la solerzia del dipartimento Ragioneria, al pagamento diretto delle deleghe Inps – Inail (pagamento avvenuto soltanto l’11 maggio, a ben oltre 20 giorni dall’intervenuto accordo) ha, di fatto, reso impossibile il rilascio del Durc nei tempi convenuti (5 maggio), determinando, in tal modo, l’impossibilità di poter ottenere un Durc regolare, posto che, nel frattempo, si sono maturati altri oneri previdenziali che occorreva versare entro il 16 maggio, versamento ovviamente non eseguito da alcuno». Il succo è che «l’amministrazione, piuttosto che risolvere la vertenza, l’ha per contro ulteriormente aggrovigliata, fornendo così un alibi alla cooperativa Futura che sino ad adesso certamente non ha brillato per diligenza nel rapporto con i propri lavoratori».

«Stando così le cose, quindi – concludono Calabrò, Contestabile e Cucinotta – nell’esclusivo interesse dei lavoratori, non ci resta che invitare l’amministrazione a provvedere immediatamente al versamento diretto degli ulteriori oneri maturati, dandone immediata comunicazione alla Cooperativa affinché la stessa richieda ed ottenga il Durc regolare, Durc che potrà, conseguentemente, consentirle di incassare il saldo dovutole dal Comune e, quindi, procedere al pagamento dei lavoratori. In quest’ultima fase, inoltre, l’amministrazione dovrà essere effettivamente presente (a mero titolo esemplificativo, si potrebbe ipotizzare un pagamento contante, presso la Tesoreria comunale, dei mandati alla cooperativa, che contestualmente dovrà provvedere a girare le somme ai lavoratori ivi presenti, il tutto sotto la supervisione di un funzionario del Comune) facendosi carico e garante, nei fatti, dell’osservanza degli impegni assunti da parte della Cooperativa ed in soldoni, garantendo il reale pagamento degli stipendi ai lavoratori, atteso che questo è l’interesse primario ed esclusivo da soddisfare, non essendo, infatti, più tollerabili ulteriori ritardi, che consisterebbero nella reiterata violazione dei diritti di questi ultimi nonché della loro dignità di uomini e lavoratori. Tutto ciò in una città civile non può, davvero, essere ammesso».

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