Costi della politica: l'anomalia siciliana degli Iacp. Currenti e Falcone (Pdl): «Lombardo vari una riforma»

Costi della politica: l’anomalia siciliana degli Iacp. Currenti e Falcone (Pdl): «Lombardo vari una riforma»

Costi della politica: l’anomalia siciliana degli Iacp. Currenti e Falcone (Pdl): «Lombardo vari una riforma»

giovedì 23 Aprile 2009 - 15:19

I due deputati regionali vicini al parlamentare messinese Briguglio invitano il governatore a cambiare la legge. «Ogni istituto ha dieci consiglieri d'amministrazione con relative indennità»

Una riforma per rendere più efficienti gli Iacp siciliani, fonte di enormi costi e di costose -poltrone- buone per la politica ma non per il cittadino. A sostenere questa tesi e a formalizzare la rischiesta di una nuova legge sugli Istituti autonomi case popolari sono due deputati regionali, Pippo Currenti e Mario Falcone, entrambi del Pdl vicini al parlamentare nazionale messinese Carmelo Briguglio. Parlamentare a cui fa riferimento, tra l’altro, anche l’attuale commissario dell’Iacp di Messina, Giuseppe Laface.

Currenti e Falcone, i quali chiedono al governatore della Sicilia Raffaele Lombardo di mettere mano all’attuale legge sull’Iacp, sottolineano che «in Sicilia ogni Istituto autonomo per le case popolari ha ben dieci consiglieri di amministrazione, tra cui un presidente e un vicepresidente, tutti con status giuridico, indennità, diritto all’aspettativa, e spese di missione. Gli Iacp nell’Isola sono ben dieci, uno per ogni provincia, eccezion fatta per Catania dove oltre quello con sede nel capoluogo etneo, ce n’è un altro ad Acireale. In tutto quindi cento nuovi consiglieri di amministrazione regolarmente retribuiti e spesati, che la giunta regionale siciliana dovrebbe insediare nei prossimi giorni, quando saranno ricostituiti i Cda al posto degli attuali commissari unici».

Secondo i due deputati del Pdl «quella siciliana è un’anomalia rispetto al resto d’Italia, dovuta alla legislazione regionale dell’Isola dotata di Statuto speciale. Nelle altre regioni da tempo gli Istituti autonomi case popolari non ci sono più, perché sono state trasformati in agenzie, con strutture più snelle ed efficaci, dotate di amministratori unici o di Cda ridotti (massimo cinque componenti)». Da qui «la necessità e l’urgenza di varare in Sicilia la riforma degli Istituti autonomi case popolari, rivedendone funzioni e strutture, che oggi sono vecchie, pletoriche e costose. Dieci Consiglieri di amministrazione per ciascuno dei dieci Iacp siciliani, in tempi di grave crisi economica, di drammi occupazionali e di contenimento della spesa pubblica, costituiscono uno scandalo per tutti i cittadini siciliani. Pensare di mantenere gli Iacp così come sono oggi e ricostituire nuovi consigli di amministrazione negli Iacp in atto commissariati, finirebbe per aprire i riflettori della pubblica opinione e dei media nazionali sull’ennesima vicenda di inefficienza e sperperi che potrebbero essere evitati con un risparmio di centinaia di milioni di euro al mese. Chiediamo, pertanto, al Presidente Lombardo – concludono i due – di varare al più presto la riforma degli Istituti autonomi case popolari siciliani per farne strumenti moderni, sobri ed efficienti per la promozione dell’edilizia pubblica e del diritto alla casa».

(nella foto Currenti con Briguglio)

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007