Il consigliere abbandona il Popolo della Libertà «dopo tanti anni di militanza» ma non si pronuncia ancora sul suo ruolo di vice-presidente
«Con una nota inviata al presidente del Consiglio il Consigliere comunale, Giuseppe Trischitta ha comunicato di aderire al Gruppo Misto di Palazzo Zanca. Trischitta era stato eletto nelle liste del Pdl alle ultime Amministrative». Questo il sintetico comunicato diffuso dall’ufficio stampa di Palzzo Zanca con il quale il consigliere informa di abbandonare il Popolo della Libertà.
Una notizia che giunge sul rush finale di una giornata inizialmente apparsa tranquilla tra i corridoi del Comune e che ha invece riservato il botto finale. Nonostante i -rumors- diffusi nei corridoi di Palazzo Zanca, non c’è la legge Scoma alla base della decisione di Trischitta, il quale smentisce in prima persona questa motivazione. «Confermo che la legge contiene una vergogna, che cioè i deputati regionali non abbassano le proprie indennità, ma non è questo il motivo delle dimissioni, che tra l’altro avevo comunicato all’on. Santi Formica già lunedì, prima cioè dell’approvazione della legge. Il problema è che, a mio avviso, non sono stato considerato dal partito per quello che meritavo, dopo tanti anni di militanza».
Trischitta non ha invece ancora deciso cosa fare sul fronte della vice-presidenza, se abbandonare o meno l’incarico. «E’ un incarico legato al consiglio e alla volontà dei colleghi, non di certo del partito, e finora non ho riscontrato motivi per dimettermi da quella carica».
Ma le crepe tra le stanze del Pdl non si fermano qui. Sembrerebbe infatti che nella giornata di ieri l’altro vice-presidente, Angelo Burrascano e il capogruppo Pippo Capurro abbiano avuto un acceso scambio verbale a causa di alcune affermazioni rilasciate dallo stesso Capurro sull’ufficio di presidenza.
E. De Pasquale e S. Caspanello
