Il presidente della prima commissione, insieme a tutto il gruppo dell'Mpa, ha presentato una mozione invitando Ricevuto ad intervenire, sollecitando la presenza in consiglio dei presidenti di Confcommercio e Confartigianato

Da mesi si discute e si dibatte nel Paese della cosiddetta -crisi dei consumi-. Un particolare momento per l’economia, che sul territorio, ha inciso in maniera sperequativa sulla parte già più debole dell’Italia, quella rappresentata dalle imprese del sud. Un problema sul quale con forza, puntano l’indice i consiglieri provinciali del gruppo “Mpa-Alleati per il Sud-, che hanno presentato una mozione a difesa del settore che più di altri ha pagato le conseguenze della crisi, quello del piccolo commercio. Nei primi nove mesi del 2008 infatti, in base all’andamento delle iscrizioni e delle cessazioni registrate presso le Camere di Commercio Italiane, hanno chiuso 336.846 aziende (dati resi noti dalla Cgia di Mestre).

Come illustrato dai rappresentanti autonomisti Roberto Gulotta (primo firmatario della mozione), Carlo Cerreti, Antonino Calà, Marco Panetta e Antonino Previti, il saldo dato dalla differenza tra iscritte e cessate è stato pari a – 13.184, mentre nei primi nove mesi del 2007 era abbondantemente positivo essendo pari a +10.007 e ancora nel 2006 si registrava un saldo pari a + 46.875. A pagare il prezzo più alto a livello territoriale sono, come detto, le regioni del sud, con un saldo negativo per la sola Sicilia, nel 2008 pari a 4.229 di imprese cessate rispetto alle iscritte. Nel complesso la Cgia di Mestre ha stimato in circa 100.000 i posti di lavoro persi nel solo settore commerciale a livello nazionale e rapportando tale dato a quello regionale, ne deriva che l’aumento del numero dei disoccupati e la diminuzione delle imprese operanti in Sicilia, si prefigura come elemento di rilevanza fondamentale per 1’economia regionale.

Per questo “i cinque- dell’Mpa a Palazzo dei Leoni, chiedono al presidente della Provincia regionale, di intervenire presso le sedi opportune, invitando in consiglio il presidente di Confcommercio ed il presidente di Confartigianato ad approfondire la tematica evidenziata, promuovendo un dibattito finalizzato ad individuare nuovi percorsi per sviluppare incentivi quali ad esempio riduzione o abbattimento IVA e rinnovati rapporti imprese/banche per mutui a tassi agevolati, tali da risollevare ed eliminare le sofferenze in atto createsi a maggior ragione nella nostra provincia, ulteriormente esposta al problema della disoccupazione.