D'Amore alla Fiera via Mpa, uno schiaffo per il Pd

D’Amore alla Fiera via Mpa, uno schiaffo per il Pd

D’Amore alla Fiera via Mpa, uno schiaffo per il Pd

martedì 24 Febbraio 2009 - 11:59

Impietosa l'analisi di Saglimbeni e Greco: «Manovra tesa ad indebolire sempre di più il partito prima di abbandonare la nave. Chiederemo a Franceschini di commissariare i vertici locali».

«L’ennesima sconfitta del Pd messinese per colpa degli attuali illegittimi dirigenti». E’ severo il giudizio dei consiglieri comunali Paolo Saglimbeni e Marcello Greco, area Letta del Pd, sulla nomina di Fabio D’Amore a commissario dell’Ente Fiera. Il riferimento è alla presunta investitura dello stesso D’Amore quale possibile leader dell’opposizione, benedetta addirittura dal segretario regionale Genovese. Saglimbeni e Greco parlano apertamente di «passaggio di Fabio D’Amore nell’Mpa, sancito dalla nomina a commissario liquidatore dell’Ente Fiera», considerato uno schiaffo agli attuali vertici locali del Pd. «Si ha l’impressione – aggiungono i due consiglieri – di assistere ad una manovra tesa ad indebolire sempre di più il partito prima di andare altrove, un’altra falla alla nave preparandosi a scappare un minuto prima che affondi».

«Come si può spiegare altrimenti l’offerta, oggi definitivamente respinta, di affidare a D’Amore, rappresentato da soli due consiglieri, addirittura la guida di un’opposizione che di consiglieri ne ha 16? Quale mirabile intuizione politica, decisa da chi e in quali organismi, aveva portato a questa decisione? Forse che D’Amore avrebbe avuto il potere di ricompattare una minoranza senza capo né coda indicando con mano sicura il tipo di opposizione da fare? L’abdicazione del partito più forte dell’opposizione a rinunciare al ruolo guida della minoranza è segno di incapacità o cosa?».

Saglimbeni e Greco precisano che «queste considerazioni non toccano per nulla la persona D’Amore che, per quanto ci risulta non si era mai proposto, e tuttavia sfruttando abilmente la mediocrità di questi pseudodirigenti del Pd messinese, è riuscito ad alzare la posta in palio massimizzando il risultato elettorale amministrativo. Né si vuole entrare nel merito della nomina per contestarne competenza o altro, visto che ci si muove su un terreno sul quale noi non siamo stati esemplari. Ci auguriamo solamente che la nomina sia utilizzata per rilanciare la Fiera e non per liquidarla come sostiene l’assessore Di Mauro».

«Per il resto – concludono i due – quest’ennesimo schiaffo subito supporta e suggerisce di rendere esplicita la richiesta di commissariamento del Pd messinese e di revoca del mandato del segretario regionale del Pd che dimostrano tutta la loro inaffidabilità e incapacità nel condurre il partito al congresso in Sicilia. In settimana, facendo riferimento ad altri seri motivi, formalizzeremo la richiesta al neo segretario Franceschini».

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