I debiti dell’Atm superano i 50 milioni di euro. E non c’è traccia del bilancio 2009

I debiti dell’Atm superano i 50 milioni di euro. E non c’è traccia del bilancio 2009

I debiti dell’Atm superano i 50 milioni di euro. E non c’è traccia del bilancio 2009

martedì 15 Giugno 2010 - 07:20

Le perplessità del presidente della commissione Bilancio del Comune Melazzo: «La somma prudenziale di 15 milioni prevista dalla delibera di risanamento dell’amministrazione non è sufficiente. Quando si inizierà a fare i conti con i numeri reali dell’Atm?»

Una situazione molto più complicata di quanto sembrasse. E trattandosi di Atm, questo significa tanto. L’azienda trasporti fa acqua da tutte le parti, sembra essere giunta ad un punto di ritorno e raddrizzare la rotta, dopo anni di sciacallaggio puro dentro e fuori le mura della sede di via La Farina, non sarà impresa semplice. L’ultimo dato che arriva sul fronte Atm fa rabbrividire: non sono 20, non sono 37, ma sono addirittura 51 i milioni di euro di debiti (aggiornati al 31 dicembre scorso) cui l’azienda deve far fronte. Buona parte dei quali “ammortizzabili” attraverso i crediti che a sua volta l’azienda vanta nei confronti del Comune, ma la sostanza di poco cambia, perché poi dovrà essere lo stesso Comune a coprirli, quei debiti. Un disastro, dunque. Come si sia arrivati a questa situazione può essere materia di studio per la scienza, ma ciò che preoccupa davvero, nei corridoi di Palazzo Zanca, è come si possa uscire da questo imbuto.

La delibera di “risanamento” approvata dalla giunta Buzzanca la settimana scorsa, a conti fatti, appare più un modo per prendere tempo e “salvare” il bilancio di previsione che dovrà essere votato entro il 30 giugno che una vera e propria scialuppa di salvataggio. I buoni propositi ci sono e soprattutto va apprezzato il tentativo di mettere mano ad una situazione che è stata abilmente scansata da chi ha gestito la cosa pubblica negli ultimi anni. Ma potrebbe non bastare. Perplesso, ad esempio, è il presidente della commissione Bilancio Giuseppe Melazzo (nella foto), che stamani chiederà lumi ai vari soggetti interessati al problema, ospiti della commissione stessa. «Votare il bilancio senza avere un quadro reale della situazione dell’Atm è un rischio molto grosso», avverte Melazzo. La delibera della giunta, infatti, fissa nella data del 31 ottobre 2010 il termine ultimo entro cui l’Atm dovrà presentare quello che viene definito bilancio straordinario, “munito di apposita certificazione contabile rilasciata da una primaria società di revisione”.

«Dunque – spiega Melazzo – ci si chiede di votare il bilancio di previsione del Comune non solo senza avere contezza della situazione debitoria dell’Atm, ma anche senza prendere in considerazione, nemmeno alla lontana, il consuntivo 2009 dell’azienda trasporti, che nei fatti oggi non c’è». Nel bilancio di previsione, infatti, il Comune considererà solo la perdita d’esercizio del 2008 (poco meno di 700 mila euro) e la prima tranche di un contributo di 15 milioni spalmato nel bilancio pluriennale 2010-2012 e così suddiviso: 4 milioni per l’esercizio 2010, 5 milioni per il 2011 e 6 milioni per il 2012. Una cifra, questa, che servirà a “garantire, a titolo di accantonamento prudenziale, la copertura finanziaria degli oneri connessi al piano di risanamento, fatta salva l’approvazione del consiglio comunale”. Ma secondo Melazzo «questo accantonamento prudenziale, sapendo a bocce ferme che il debito dell’Atm è di almeno 51 milioni di euro, va aumentato ad almeno 45 milioni, i 15 previsti non sono assolutamente sufficienti. Mi chiedo: quando ci si deciderà a fare i conti con i numeri reali di questa azienda?».

Alla cifra monstre di 51 milioni si arriva sommando varie voci: 8 milioni di debiti verso fornitori, 1 milione per Inps scaduto, 300 mila euro per Irpef scaduto, 280 mila euro per ritenute delle paghe scadute, 400 mila euro per il Tfr dei dipendenti in pensione, 7 milioni di euro per la contribuzione anticipata dal Comune, 3 milioni per fornitori rateizzati, 1,8 milioni per Inps rateizzato, 3,3 milioni per Serit rateizzata, 3,5 milioni per un mutuo con la Cassa depositi e prestiti, 3,9 milioni per il leasing degli autobus (scadenza 2017), 7,5 milioni per tesoreria, 335 mila euro per il finanziamento del progetto S.E.T. e 11 milioni per Tfr. Numeri da brividi. E coi numeri, si sa, non si scherza.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007