Debiti fuori bilancio, dal consiglio nuovo rinvio in commissione. Ma l'aula si spacca

Debiti fuori bilancio, dal consiglio nuovo rinvio in commissione. Ma l’aula si spacca

Redazione

Debiti fuori bilancio, dal consiglio nuovo rinvio in commissione. Ma l’aula si spacca

mercoledì 12 Novembre 2008 - 21:57

Seduta controversa, con maggioranza e opposizione che si dividono al loro interno. Emendamenti e sub emendamenti invitano l'amministrazione a “indagare- sui dirigenti

Il risultato è quello che conta, ma a volte la forma è importante almeno quanto la sostanza. Il consiglio comunale decide nuovamente di rinviare tutte le delibere dei debiti fuori bilancio, tranne una, in I commissione, ma solo al termine di una seduta confusionaria e per certi versi controversa. E se da lunedì sera veniva fuori un segnale forte e univoco nel senso di un’inversione di tendenza rispetto al passato, questo messaggio politico oggi si stenta a leggerlo, e al risultato, come detto, ci si arriva in maniera poco lineare.

Un risultato che si sarebbe potuto raggiungere subito, quando in apertura di seduta da Gaetano Gennaro (Pd Democratici per Messina) giunge la proposta, subito sposata dal presidente della I commissione Giuseppe Melazzo del Pdl, di rinviare tutte le delibere in commissione in quanto gli emendamenti allegati, presentati nella seduta scorsa da Felice Calabrò del gruppo Genovese Sindaco e fatti propri da quattro consiglieri della maggioranza (lo stesso Melazzo, Capurro, Muscolino e Cilento), pur investendo l’amministrazione dell’obbligo di approfondire ogni debito con gli uffici responsabili, non sono sufficienti a rendere l’atto politico forte del cambiamento di rotta.

Per rafforzare questa tesi, Melazzo porta a esempio il debito fuori bilancio più cospicuo di questa prima “infornata-, quello da 1,6 milioni di euro, che riguarda una sentenza mai appellata dal Comune, e che delinea «responsabilità macroscopiche e di gravità assoluta». Ma ecco arrivare una serie di no alla proposta Gennaro-Melazzo: da Calabrò, che ricorda la relazione del ragioniere generale Ferdinando Coglitore che suggerisce di votare prima possibile questi debiti fuori bilancio per non violare il patto di stabilità 2009, da Ansaldo dell’Udc (che avanza l’interessante proposta di una commissione d’inchiesta sui debiti fuori bilancio) ma anche da altri consiglieri dell’una e dell’altra coalizione, così come componenti di entrambi gli schieramenti sono favorevoli. L’aula è spaccata, la proposta viene bocciata.

«Abbiamo avuto la possibilità di dare un segnale – nota rammaricato Melazzo – proponendo di cambiare rotta rispetto all’immunità di cui hanno sempre goduto i dirigenti, non l’abbiamo fatto». Di occasione persa parla anche Nello Pergolizzi: «Una svolta che non siamo riusciti a dare». Si va a votare, dunque, dopo l’approvazione dell’emendamento Calabrò che invita l’amministrazione ad accertarsi, entro sessanta giorni, delle responsabilità di ogni debito fuori bilancio. Il primo, da poco più di 17mila euro, passa. Non sembrano esserci ostacoli per almeno altri sette debiti, che come ricorda Antonio Fazio del Pdl sono tutti già esecutivi, regolarizzazioni contabili e nulla più, «ineccepibili – sottolinea Calabrò – dal punto di vista dell’atto amministrativo in sè».

Poi il nuovo colpo di scena che non t’aspetti. Roberto Sparso del Pdl presenta un nuovo sub-emendamento ad ognuna delle delibere rimanenti, nel quale si chiede all’amministrazione di relazionare su ogni accertamento di responsabilità. Una sorta di maggiore tutela nei confronti del consiglio, ma soprattutto la chiave di volta per bloccare tutto. Il sub-emendamento ha bisogno del parere del dirigente, che ovviamente non può esserci, e dunque ogni delibera alla quale il sub-emendamento è allegato “salta- (dunque tutte le restanti). A questo punto l’assist per Melazzo è troppo ghiotto: il consigliere chiede un nuovo rinvio in I commissione, che stavolta viene approvato (ma non ha consensi unanimi, nemmeno nella maggioranza dove alcuni consiglieri dell’Udc si astengono). Come si nota il risultato è quello che si sarebbe potuto ottenere a inizio seduta, ma il percorso per giungervi è stato molto, molto tortuoso.

(foto Dino Sturiale)

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