Il dibattito si infiamma: «Buzzanca e Scoglio non possono sottrarsi al confronto» Intanto Greco (PD) rivendica con orgoglio la sua appartenenza alla Massoneria

Il dibattito si infiamma: «Buzzanca e Scoglio non possono sottrarsi al confronto» Intanto Greco (PD) rivendica con orgoglio la sua appartenenza alla Massoneria

Redazione

Il dibattito si infiamma: «Buzzanca e Scoglio non possono sottrarsi al confronto» Intanto Greco (PD) rivendica con orgoglio la sua appartenenza alla Massoneria

venerdì 23 Gennaio 2009 - 13:58

Interventi importanti sul caso Scoglio. Melazzo: «Il mio sostegno alla maggioranza non è incondizionato». Il capogruppo del Pdl Capurro: «Necessario che parlino il sindaco e l'assessore»

Una delle sedute più surriscaldate e politicamente sentite di questa legislatura è proseguita con toni sempre accesi. Secondo Gaetano Gennaro (Pd Democratici per Messina) «La vicenda stadi interessa direttamente il consiglio comunale, che ha un unico interlocutore: il sindaco. Possiamo spostare questo dibattito su un piano più alto, la questione morale. L’opportunità vuole che il sindaco affronti il problema e l’assessore faccia un passo indietro».

Particolarmente tagliente l’intervento di Giuseppe Melazzo del Pdl: «L’assenza del sindaco può essere interpretata o come segno di sfiducia nei confronti del suo assessore o come assoluta mancanza di attenzione nei confronti dell’aula. Noi che siamo della maggioranza, dobbiamo avere gli strumenti per porre in essere atti concreti. Nomine di bassissimo profilo, movimenti di dirigenti non consenzienti, fondo immobiliare, project financing, debiti fuori bilancio: va cambiato passo. Non è un intervento di opposizione, ma di chi vuole salvare la maggioranza da una strada imboccata che non è condivisa dal sottoscritto. E’ fortissimo l’imbarazzo che ci crea la posizione dell’assessore Scoglio. Il mio sostegno a questa maggioranza non può essere incondizionato. Non sono procrastinabili le dimissioni di Scoglio o la sua rimozione da parte del sindaco ».

Sulla stessa scia il “brigugliano- Nello Pergolizzi: «Noto numerose assenze, anche tra i banchi dell’amministrazione attiva. Spero che qualcuno difenda Scoglio, che argomenti questa posizione e ci spieghi perché Scoglio debba rimanere in giunta. Spero si possa approvare l’ordine del giorno all’unanimità. I consiglieri sono oppositori solo quando ci sono scelte non condivise e non condivisibili». Giorgio Caprì torna sull’assenza di Buzzanca: «L’amministrazione che nega certe realtà arreca danno a sé stessa». Solito equilibrio per Giorgio Muscolino della corrente Naro dell’Udc: «Il nostro partito ha fatto una scelta diversa dall’indirizzo nazionale perché crede in questa amministrazione, al suo progetto e al suo programma. In questi mesi troppo spesso questa maggioranza ha pensato più ai problemi interni che a quel progetto e a quel programma. Si chiudano una volta per tutte questi siparietti: chi vuole far parte di questa maggioranza rimane oppure va via».

Ivano Cantello degli Autonomisti Mpa esprime il suo disagio: «I consiglieri non votano a comando, alcuni si sentono messi da parte, anche dai loro stessi assessori di riferimento». Accorato l’intervento del “fedelissimo- di Buzzanca Salvatore Ticonosco, che lancia una provocazione: «Se il sindaco ha coraggio si dimetta e ci mandi tutti a casa, perché questa maggioranza non è degna di sostenerlo. Non si può andare avanti così». Secco Paolo David del Pd: «Stiamo facendo l’ennesima figura di “peracottari-. Mi vergogno di questo consiglio comunale».

Bruno Cilento, capogruppo de “Il Centro con D’Alia-, ribadisce un concetto già espresso dal senatore Udc (che aveva chiesto le dimissioni di Scoglio, ndr): «Stiamo in una maggioranza e questo vuol dire confrontarsi. Il sindaco deve dare riscontro a una parte della coalizione che vuole che si chiarisca la linea programmatica in merito a certe vicende». Nino Carreri di Risorgimento Messinese amplia il ragionamento: «Questa città sui progetti di finanza ci ha rimesso la faccia, e quando si parla di progetti di finanza non si può non parlare di Scoglio. Prendo atto delle cose denunciate oggi e mi indigno. L’aver aperto un dibattito è di per sé stesso un segnale, che purtroppo non è stato colto da sindaco e assessori che hanno preferito snobbarlo».

Cerca di smorzare i toni il capogruppo del Pdl, Pippo Capurro: «Mi rammarico molto dell’assenza dell’amministrazione. Questo dibattito non si può chiudere senza la presenza del sindaco e dell’assessore Scoglio. Esortiamo il sindaco ad andare avanti perché si sta impegnando notevolmente, anche se manca questo raccordo con il consiglio. La maggioranza è sfilacciata e ha evidenziato una serie di questioni. L’amministrazione prenda atto di questo dibattito e cerchi di cambiare rotta laddove è necessario. Ma ognuno guardi in casa propria, senza fare processi».

Marcello Greco, che si è lanciato anche in una difesa della massoneria («sono massone e ne sono contento»), sottolinea: «La competenza per mandare a casa un sindaco è soltanto del sindaco, non certo del consiglio comunale. Abbiamo fatto una gran bella discussione, ma è aria fritta. Vogliamo fare qualcosa di concreto? presentiamo una mozione di sfiducia al sindaco e votiamola». Secondo Sebastiano Tamà (Mpa) «in quest’aula si sono dette tante verità, per le quali il comune denominatore non è il caso Scoglio. In un dibattito di questa natura abbiamo dato voce a tanti interessi facendo venire meno la centralità del cittadino, quella per la quale abbiamo giurato come consiglieri comunali».

Chiude il giro di interventi il capogruppo del Pd Tani Isaja: «Trovo inverosimile che si dica che un dibattito del genere sia sterile, quando una parte così importante della maggioranza pone in maniera così forte un problema politico di grande rilevanza. Qui si parla di politica, e il sindaco non può esimersi dall’essere in aula in momenti così delicati. Troppe volte Scoglio si è trovato in condizioni in cui la limpidezza delle scelte potesse venire offuscata».

(foto Dino Sturiale)

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