I dipendenti degli uffici giudiziari lasciano i propri uffici per protesta

I dipendenti degli uffici giudiziari lasciano i propri uffici per protesta

I dipendenti degli uffici giudiziari lasciano i propri uffici per protesta

martedì 23 Febbraio 2010 - 08:53

Si riversano nell'atrio di Palazzo Piacentini per protestare contro lo sfascio della Giustizia.

Decine di lavoratori del Tribunale stamattina hanno deciso di dire basta e lo fanno nel modo più plateale cioè uscendo dai propri uffici e riversandosi nell’atrio del Tribunale per fare toccare con mano come senza di loro la macchina della Giustizia si ferma. Nel documento distribuito agli utenti, agli avvocati ed ai cittadini che accedono al Tribunale (che trascriviamo in fondo a questo articolo) il motivo della loro protesta: nonostante le sbandierate promesse di rilancio di un settore in crisi l’attuale governo sta, in realtà, portando il settore alla paralisi totale con circa 20.000 posti venuti a mancare in tutta Italia e mai ricoperti. E la colpa non è certo dei cosiddetti -fannulloni- costretti a lavorare in -cancellerie-topaie- sommersi dai fascicoli.

Trascriviamo integralmente il documento:

-GIUSTIZIA: CAPITOLO FINALE-

Lettera aperta dei lavoratori degli uffici giudiziari

I lavoratori del Ministero della Giustizia, di fronte alla situazione insostenibile che si è venuta a creare negli uffici giudiziari italiani, si rivolgono ai cittadini per denunciare lo stato di sfascio e di totale disinteresse per un settore che, nonosatnte le promesse di rilancio ed efficientismo fatte da più parti (in primo luogo dal Governo) si avvia verso la paralisi totale.

Basta entrare in questo palazzo per rendersi conto della situazione drammatica che si è venuta a creare a causa del numero esiguo dei magistrati e di personale adibito alle cancellerie civili e penali, decimate dal blocco del turno.over che, a fronte di decine di pensionamenti all’interno del tribunale, della Corte d’Appello, della Procura e di tutti gli altri uffici giudiziari, non ha fatto registrare alcuna assunzione e ha fatto venire a mancare quasi 20.000 unità di impiegati negli ultimi anni.

A chi vogliamo dare la colpa di questi sfascio? Ai cosiddetti -fannulloni-? Bene cari cittadini, entrate nelle aule del palazzo, avventuratevi nelle cancellerie-topaie di Palazzo Piacentini, constatate voi stessi cosa fanno e come lavorano i dipendenti.

Se si deve parlare di assenteismo, forse questo è un problema che va ricercato nelle stanze dei bottoni a Roma, dove si parla di modernizzazione per la pubblica amministrazione ma si prevedono, di anno in anno, tagli crescenti per il Ministero della Giustizia e per il pubblico impiego in generale; dove si sogna l’informatizzazione del procedimento ma tutto resta ancorato, nei fatti, alla realtà del cartaceo; dove di dibatte della necessità di avere lavoratori più professionali ma nei fatti non si fa nulla per attuare una riqualificazione che i lavoratori aspettano da quasi vent’anni.

Oggi, nel corso della -Giornata nazionale di informazione sulla Giustizia-, i lavoratori aderenti a CGIL-UIL-RDB ed FLP hanno deciso di uscire dai propri uffici per far sentire la propria voce, per far capire agli utenti come la carenza di risorse penalizzi tutta la società e non solo gli interessi dei dipendenti, per contestare un contratto integrativo-farsa contro cui non si stancheranno di lottare nel caso in cui dovesse diventare vigente con al firma di alcune organizzazioni sindacali minoritarie. In altre parole, per chiedere un minimo di -Giustizia-

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Premi qui per commentare
o leggere i commenti
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Salita Villa Contino 15 - 98124 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007

Questo sito è associato alla

badge_FED