Discarica di Pace: in attesa del parere della Regione, c'è il sì del Genio Civile

Discarica di Pace: in attesa del parere della Regione, c’è il sì del Genio Civile

Redazione

Discarica di Pace: in attesa del parere della Regione, c’è il sì del Genio Civile

giovedì 22 Gennaio 2009 - 15:58

La conferenza dei servizi tenutasi a Palermo aggiornata alla settimana prossima. Il R.U.P. Saglimbeni: «Il vero danno per Messina sarebbe la mancanza di un sito cittadino»

E’ stato un incontro interlocutorio, non definitivo come si pensava, ma un altro passo è stato compiuto verso la realizzazione della discarica di Pace. Parliamo della conferenza dei servizi tenutasi questo pomeriggio a Palermo presso la sede dell’assessorato regionale Territorio e Ambiente tra i rappresentanti della Regione stessa, del Comune di Messina, della Provincia, dell’Asl5, dell’Arpa e del Servizio Urbanistico regionale. L’incontro si può definire interlocutorio in quanto tutto è stato aggiornato ad una nuova conferenza (probabilmente la settimana prossima) in quanto alcuni enti non avevano completato l’esame di alcune osservazioni.

La vera novità, incassata con soddisfazione dall’ing. Salvatore Saglimbeni, R.U.P. del procedimento e espressione di Palazzo Zanca alla riunione, riguarda il parere favorevole dato dal Genio Civile. «Ad oggi – afferma Saglimbeni – nessun ente ha dato parere negativo», anzi, oggi sono state superate alcune obiezioni che erano state sollevate da Asl e Arpa nella conferenza dell’ottobre scorso. Considerando che Messinambiente ha già elaborato uno studio ambientale completo dal quale non emerge «alcun fatto ostativo», l’unico intoppo è ancora rappresentato dalla legislazione vigente in merito alle Zps, le Zone a Protezione Speciale, dove non si potrebbero realizzare discariche. Come intuibile, Pace ricade in piena Zps.

Di fatto sarebbe necessaria una deroga da parte della Regione per sbloccare l’iter e passare alla fase operativa. La questione Zps è oggetto di una valutazione tuttora in corso da parte degli uffici dell’assessorato Territorio e Ambiente e risulterà decisiva per la realizzazione o meno della discarica. «Parliamo di una zona – fa notare Saglimbeni – caratterizzata dalla presenza delle cave soprattutto dell’inceneritore, dunque se danno c’è stato non lo recherà certo la discarica. Anzi, anche alla luce di quanto accaduto negli ultimi tempi a Mazzarrà e di quanto inquinamento causano 300 tonnellate al giorno di rifiuti sotto la pioggia incessante, direi che un danno per la città sarebbe la mancanza della discarica». Un concetto sposato in pieno dal sindaco Giuseppe Buzzanca, che attraverso Saglimbeni ha fatto pressioni affinché l’iter si concluda prima possibile.

«Ci auguriamo – continua Saglimbeni – che la Regione comprenda la gravità del problema e la reale emergenza alla quale è esposta la città, prendendo atto del fatto che è in gioco il superiore interesse collettivo». Se Palermo dovesse finire per avallare la procedura, il passaggio successivo sarebbe rendere esecutivo il progetto che attualmente è solo definitivo («ma andrebbero integrati solo alcuni aspetti», assicura Saglimbeni). In generale, considerando che la discarica verrebbe realizzata in 3-4 mesi, entro l’anno il sito potrebbe essere pronto. Meno certezze ci sono sulla durata di vita della discarica stessa (il direttore tecnico di Messinambiente Miloro aveva parlato di 43 mesi): tutto dipende da quanto vi si andrebbe a conferire (attualmente Messina produce 300 tonnellate di rifiuti al giorno, 100 dei quali finiscono nell’inceneritore). Una massiccia raccolta differenziata abbatterebbe in maniera significativa la quantità di rifiuti da conferire allungando, al tempo stesso, la vita del sito.

E’ chiaro che la realizzazione di una discarica cittadina, qualora dovesse concretizzarsi il tutto, creerà un forte dibattito, con le associazioni ambientaliste (su tutte il WWF) che già si sono espresse negativamente su un’eventualità del genere. Il sito, lo ricordiamo, è inserito nel Piano Triennale delle Opere pubbliche presentato nei mesi scorsi dal Comune e prevede un project financing da 5,7 milioni di euro.

(foto Dino Sturiale)

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