Documenti, firme e “ammutinamenti”: nervi tesi tra Buzzanca e i consiglieri comunali del Pdl

Documenti, firme e “ammutinamenti”: nervi tesi tra Buzzanca e i consiglieri comunali del Pdl

Documenti, firme e “ammutinamenti”: nervi tesi tra Buzzanca e i consiglieri comunali del Pdl

martedì 22 Marzo 2011 - 11:54

In una “lettera” gli esponenti della maggioranza evidenziano tutte le problematiche legate ai rapporti col sindaco-coordinatore: dall’eccessiva concentrazione di deleghe al mancato coinvolgimento nelle scelte strategiche, fino agli atteggiamenti nei confronti del consiglio comunale

Ci sono gli esponenti dell’area Beninati e quelli legati a Germanà. Non c’è, per il momento, l’avallo di Enzo Garofalo ma in testa c’è la firma del capogruppo (prima “sfiduciato” e poi “dimissionario”) Pippo Capurro. Non può esserci, per motivi di opportunità, quello di Roberto Corona. Ma il malcontento in casa Pdl ha ormai raggiunto il livello di guardia. I consiglieri comunali si preparano ad una sorta di “ammutinamento”, se non di vero e proprio atto di sfiducia, nei confronti del sindaco Giuseppe Buzzanca. Da ieri circola nei corridoi di Palazzo Zanca la bozza di un documento che domani verrà consegnato a Buzzanca sia nelle vesti di primo cittadino che di co-coordinatore provinciale del Pdl. Lo hanno firmato quasi tutti i consiglieri comunali del Pdl (fanno eccezione quelli più vicini a Buzzanca e a Corona e, per il momento, anche Fazio, area Garofalo), con l’avallo dei rispettivi deputati di riferimento. Deputati che, al contempo, si sono confrontati con i vertici regionali del partito per discutere della questione, che va oltre i confini comunali. Basti vedere cosa sta succedendo a Capo d’Orlando, dove a maggio si andrà a votare e i candidati vicini a Nino Germanà sosterranno Salvatore Librizzi.

Nel documento, che è ancora solo una bozza e che verrà rivisto e corretto in queste ore per cercare di raggiungere l’unanimità dei consensi trai consiglieri del Pdl, vengono elencati i motivi di un malcontento che monta praticamente dal giorno dopo le elezioni del 2008. In cima ci sono gli atteggiamenti di Buzzanca nei confronti del consiglio comunale e della stessa maggioranza, troppo spesso mandata in aula allo sbaraglio senza un indirizzo preciso né una linea da seguire. Un’approssimazione nei rapporti che se in un primo momento poteva essere motivata con l’assenza dei coordinatori del partito, oggi non può più: i coordinatori ci sono e uno di loro è proprio Buzzanca. Altra argomentazione: il mancato coinvolgimento nelle scelte strategiche dell’amministrazione. Atm, rifiuti, Amam, Stu, Piano strategico, nuovo Prg: il sindaco è accusato d agire da solista, anche per via di una concentrazione di deleghe ritenuta eccessiva. Il tutto a fronte di una giunta di cui alcuni esponenti non vengono “riconosciuti” dai consiglieri comunali, che arrivano persino a chiedersi se per qualcuno si tratti di una giunta politica o tecnica. I consiglieri si ritengono “commissariati” e come loro i consiglieri delle Circoscrizioni, di cui i colleghi di Palazzo Zanca si fanno portavoce. E minacciano addirittura, in assenza di risposte, l’autosospensione dal partito. Un vero e proprio ammutinamento.

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