Si prevedono fuochi d'artificio in consiglio comunale. I due esponenti dell'area Letta del Pd: «Il sindaco verifichi se ha ancora una maggioranza che lo sostiene, lotte di posizionamento all'interno del Pdl»
Il caso tutto politico riguardante la posizione di Gianfranco Scoglio, assessore ai Lavori pubblici della giunta Buzzanca, sarà al centro della seduta di domani del consiglio comunale (che si riunirà anche oggi pomeriggio per attività ispettiva). Un caso nato nei mesi scorsi dopo l’avviso di garanzia ricevuto dall’ex city manager accusato di abuso d’ufficio per la vicenda stadi. Un dibattito che si preannuncia infuocato, con colpi pronti a partire tanto dal centrosinistra, matrice sia della richiesta di convocazione del consiglio (24 ottobre scorso) che del successivo ordine del giorno (19 novembre, a firma di Barbalace, Caprì e Calabrò), quanto da frange del centrodestra stesso, dove non sono un mistero le posizioni di consiglieri quali Pippo Trischitta (attualmente al Gruppo Misto), Nello Pergolizzi e Giuseppe Melazzo.
La componente forzista del Pdl si è riunita due giorni fa proprio per discutere dell’argomento, e lo scudo difensivo a favore di Scoglio non è esattamente unanime. Così come non è chiara la posizione dell’Udc. Gianpiero D’Alia era stato il primo a chiedere le dimissioni di Scoglio all’indomani dell’avviso di garanzia, ma nei giorni scorsi uno dei suoi “alfieri- in consiglio, Bruno Cilento, è sembrato porsi in maniera diversa, difendendo quasi l’assessore dagli attacchi in aula di Trischitta.
Alla seduta di domani non ci sarà Giuseppe Buzzanca, nonostante il centrosinistra ne avesse chiesto a gran voce la presenza. Il sindaco, del resto, aveva così risposto alla “convocazione- del consiglio: «Nel merito ritengo di non intervenire alla eventuale seduta del Consiglio comunale per il dovuto rispetto delle indagini in corso da parte della Magistratura inquirente. Considero, inoltre, non produttivo un dibattito sulla questione, atteso che l’amministrazione sta adottando tutti i provvedimenti idonei a tutelare il Comune».
Un intervento del sindaco è ancora auspicato da Marcello Greco e Paolo Saglimbeni, esponenti nel Pd dell’area Letta. I due consiglieri lanciano una sorta di ultimatum: «O Buzzanca viene in aula per verificare se ha ancora una maggioranza che sostiene lui e il suo programma o proporremo la mozione di sfiducia». Greco e Saglimbeni riconoscono che «in questo momento la città ha bisogno di tutto tranne che di una crisi, ma siamo certi che i danni conseguenti a questo modo di amministrare non sarebbero minori». Secondo i due ci sarebbe «uno scontro all’arma bianca in seno alla maggioranza e al Pdl» che «si spiega solo come resa dei conti di fazioni che mirano a posizionarsi meglio per ribaltare i rapporti di forza interni al partito». Questi “dissenzienti- del Pdl «contestano pregiudizialmente atti e uomini (peraltro di fiducia del sindaco, come Scoglio e Ruggeri), disinteressandosi totalmente degli effettivi inevitabilmente negativi per la città».
«Non che non abbiamo motivi per criticare», aggiungono poi Greco e Saglimbeni, che passano all’attacco: «Dopo mesi di immobilismo, di per sé deleteri, Buzzanca sbaglia le prime mosse sulle politiche abitative e i servizi sociali, e non scioglie nodi strutturali quali la Zancle, l’Atm, l’Ato3, Messinambiente, ecc… Eppure mancano proposte alternative per la soluzione dei problemi. Ed allora, visto che i dissenzienti, per non mettere a rischio le loro posizioni personali, si guardano bene dall’affondare i colpi proponendo la sfiducia e l’eventuale decadenza di tutti, lo faremo noi».
(nelle foto di Dino Sturiale: Scoglio e Greco)
