Due consiglieri lasciano il Cda di Messinambiente. Arcigli: «In queste condizioni, l'azienda è solo un costo»

Due consiglieri lasciano il Cda di Messinambiente. Arcigli: «In queste condizioni, l’azienda è solo un costo»

Redazione

Due consiglieri lasciano il Cda di Messinambiente. Arcigli: «In queste condizioni, l’azienda è solo un costo»

venerdì 02 Novembre 2007 - 10:17

E Libero Gioveni chiede: «Si riducano i consigli di tutte le municipalizzate»

In attesa di capire quali siano le reali intenzioni del commissario Gaspare Sinatra a proposito delle società municipalizzate, due consiglieri d’amministrazione di Messinambiente, Maurizio Arcigli e Daniele Passaro, hanno anticipato i tempi, dimettendosi e riducendo il Cda a tre elementi, compreso il presidente. Non senza qualche polemica.

«In questa azienda non c’era la volontà di intervenire fattivamente» tuona Arcigli, dimessosi due giorni fa a seguito dell’ennesimo nulla di fatto nell’incontro tra Messinambiente e Palazzo Zanca.

«Erano andate deserte le ultime assemblee dei soci col sindaco – aggiunge – e deserta è andata anche quella con il commissario, e allora proprio in quest’ultima occasione ho deciso di rassegnare le dimissioni. Abbiamo fatto alcune delibere che sono rimaste inevase, rendendo l’attività del Cda puramente “teorica-. Poco dopo il mio insediamento avevo predisposto una nuova pianta organica, avevo anche chiesto di modulare metodi di controllo sui mezzi, ma sono rimaste solo note da me presentate».

Messinambiente a un binario morto? «Ci sono competenze valide – specifica Arcigli – il problema è che non sono messe nelle condizioni di lavorare. Messinambiente è l’unica società che può gestire i rifiuti a Messina. Bisogna però capire che i rifiuti sono una ricchezza, e in quanto tale va utilizzata. In questo momento Messinambiente è solo un costo, – conclude – è obbligatorio che diventi un’azienda realmente produttiva».

Arcigli anticipa che fra una decina di giorni presenterà, insieme a Cateno De Luca (leader del nuovo partito Democrazia Cristiana per le Autonomie), un referendum per l’abrogazione di tutti gli Ato Acque e Ato rifiuti. E preannuncia una sua candidatura al Consiglio comunale, per la quale non sono escluse sorprese, non solo di “schieramento- (Arcigli è un ex Verdi). «Chissà – dice fra i denti – potrei anche candidarmi a sindaco».

Le dimissioni dei due consiglieri di Messinambiente sono state anche uno spunto per una nota di Libero Gioveni, consigliere Pd della Terza circoscrizione.

«Non entrando ovviamente nel merito delle vere motivazioni che hanno indotto i due amministratori ad abbandonare la classica “poltrona- – scrive Gioveni – rimane un dato inconfutabile: la strada da seguire è proprio quella dettata dalla Legge, ossia la riduzione del numero dei componenti dei C.d.A delle partecipate a 3 unità (compreso il Presidente), che senz’altro si rivelerà un vero “toccasana- per le casse degli enti locali».

Facendo due conti, Gioveni giunge alla conclusione che il risparmio complessivo annuo per Palazzo Zanca sarebbe di ben 402.444,72 euro.

«Il fardello più grosso – aggiunge – ce l’ha l’Amam con i suoi 9 membri da….mantenere; ciò significa che tagliando di colpo 6 compensi da € 25.600,80 ciascuno, il risparmio per la società del Presidente Battaglia sarebbe di ben € 153.604,80». Tocca, poi, agli altri enti. «E così, a seguire, anche l’Atm (che ha 7 componenti più 2 supplenti) risparmierebbe l’indennità di 4 consiglieri che ammonta complessivamente a € 79.875,84; l’Ato3 che invece ne taglierebbe 3 recuperando € 76.802,40 e, infine, l’Istituzione per i Servizi Sociali a cui senz’altro non dispiacerebbe risparmiare i 40.960,08 euro dovuti ai 2 consiglieri in eccedenza».

La conclusione di Gioveni, a questo punto, sembra quasi un auspicio. «Paradossalmente, quelli sopra riportati potrebbero rivelarsi persino calcoli…campati in aria se un bel giorno il Commissario Sinatra si svegliasse decidendo, con un colpo di spugna, di azzerare tutto e tutti».

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