Due enti cambiano idea: la strana storia dell’ex pensione Minerva a Taormina

Due enti cambiano idea: la strana storia dell’ex pensione Minerva a Taormina

Due enti cambiano idea: la strana storia dell’ex pensione Minerva a Taormina

giovedì 27 Gennaio 2011 - 10:06

La Sovrintendenza e l’Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente danno l’ok alla demolizione dell’edificio e al taglio di circa 50 ulivi secolari, ma nel 2005 si erano espressi diversamente. Il circolo locale di SeL esprime preoccupazione, alcuni associazioni ambientaliste hanno presentato un esposto

Perplessità, non poche, emergono dal progetto relativo alla costruzione di un complesso residenziale a Taormina, nell’area dove sorge attualmente la storica pensione Minerva ed il suo parco di ulivi secolari.Secondo la Sovrintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Messina e l’Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente, la demolizione della pensione Minerva ed il taglio di circa 50 ulivi secolari, sarebbero opere compatibili con i valori paesaggistici e le attività riconosciute dal vincolo e con le valenze paesistiche dell’area interessata.

Un giudizio sul quale il circolo territoriale di Sinistra Ecologia e Libertà “Nilde Iotti”esprime viva preoccupazione per le conseguenze che il progetto potrebbe avere sul territorio. Anche perché gli stessi enti avevano espresso parere nettamente opposto solo qualche anno fa. «Nel 2005 – spiega Giuseppe Cunsolo, segretario del circolo jonico – Sovrintendenza e Assesorato pronunciandosi sull’ipotesi di costruzione di un albergo, previa demolizione della suddetta pensione, esprimevano pareri contrari in relazione al rilascio dell’Autorizzazione paesaggistica e nella valutazione della compatibilità territoriale ed urbanistica di quell’opera. Cosa ha fatto cambiare idea alla Sovrintendenza ed all’Assesorato regionale circa il valore storico documentale di quella struttura, risalente ai primi anni del ‘900, e del sistema a verde del parco di ulivi secolari?».

La posizione assunta dal circolo territoriale di SeL si somma alla protesta delle associazioni ambientaliste e dei comitati che hanno avanzato un esposto a tutti gli enti interessati alla vicenda. Le stesse auspicano l’adozione di tutti quei provvedimenti necessari ad evitare l’ennesimo tentativo di speculazione edilizia sul territorio.

Emanuele Rigano

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