In alcuni casi il numero dei votanti non corrisponderebbe a quello dei voti di lista, secondo voci schede gialle (Senato) consegnate a non aventi diritto

Una premessa: secondo l’Ufficio centrale del Tribunale di Messina eventuali irregolarità, sulle quali sono in corso delle indagini, non incideranno sull’esito della consultazione. Ma il dato rimane, Messina si distingue ancora nel panorama nazionale e non certo per qualcosa di positivo: nell’ultima tornata elettorale del 13 e 14 aprile in città e nella provincia si sono riscontrate irregolarità sul 10 per cento delle 778 sezioni. Entro lunedì l’Ufficio centrale circoscrizionale del Tribunale deciderà se convocare o meno i presidenti di seggio delle sezioni -incriminate-, i quali rischierebbero di dover rispondere per queste irregolarità. Alcuni di essi, tra l’altro, sono risultati essere stati segnalati già due anni fa per inefficienze, ma confermati ugualmente dalla Corte d’Appello.

Queste alcune delle irregolarità di cui si parla: in alcuni casi il numero dei votanti non corrisponderebbe a quello dei voti di lista, mentre sarebbero state consegnate delle schede gialle, quelle per il Senato, anche a elettori che ancora non avevano compiuto i 25 anni e dunque non aventi diritto. Senza dimenticare che la sezione 53 dell’Istituto -Giovanni XXIII- di via Taormina si è distinta come l’ultima in Sicilia a completare le operazioni. I soliti record -alla messinese-.