Emergenza abitativa: «La latitanza della Regione è perdurante»

Emergenza abitativa: «La latitanza della Regione è perdurante»

Redazione

Emergenza abitativa: «La latitanza della Regione è perdurante»

martedì 01 Aprile 2008 - 10:09

Iniziativa lanciata dalla Cgil, il sindacato del Pensionati, la Federazione degli Edili e il Sunia

Si parla di emergenza abitativa, e di quel problema della casa che a Messina, forse più che in altre città, e di estrema attualità da un secolo, ormai. La Cgil, con il Sindacato dei Pensionati e la Federazione degli Edili, ed il Sunia, mercoledì 2 aprile presso la sede della CGIL Nazionale, lanciano una iniziativa sul tema “…della casa, dell’abitare e della vivibilità urbana…componente determinante del reddito dei lavoratori e dei pensionati…ma anche elemento significativo dell’economia del nostro Paese-.

«Non è difficile comprendere – si legge in una nota – come il problema della casa sia particolarmente importante per la nostra città. E come la risoluzione dello stesso dipenda dalla volontà di assumere provvedimenti di natura politica e finanziaria da parte dei governi nazionale, regionale e locale. L’assessore alle Politiche della Casa dell’ex amministrazione Genovese, ha avuto il merito di riassumere, attraverso una “Proposta del Comune di Messina ai sensi dell’art. 3 Legge 08 Febbraio 2007 n. 9-, la condizione abitativa della nostra Città e di indicare le possibili soluzioni. L’indagine, valida ancora oggi, evidenzia il fabbisogno di alloggi necessari a risolvere, nel più breve tempo possibile, tre ordini principali di problemi e specificatamente: n. 3010 alloggi: per la demolizione definitiva delle baracche post-terremoto e post-belliche, ancora drammaticamente presenti in città, nonché delle casette “provvisorie- ( …cento anni); n. 1390 alloggi: per le emergenze abitative ( sfratti, emergenze abitative da disagio sociale, anziani soli, giovani coppie, etc.etc. ); n. 2682 alloggi: per gli aventi diritto in quanto inseriti in graduatorie generali definitive».

Un totale, dunque, di 7082 alloggi. «Nella stessa “Proposta…- – prosegue la nota – viene ricordato che, sebbene l’Amministrazione Comunale sia riuscita ad ottenere, dalla Regione Siciliana, le leggi n. 10/90 e n. 4/02, con lo scopo di riqualificare le aree degradate del Comune di Messina che, infatti, venivano specificatamente individuate e delimitate in “sette ambiti, oggetto di relativi piani particolareggiati di risanamento-, tuttavia non si sia mai riusciti ad ottenere un finanziamento adeguato che contribuisca a rendere possibile l’opera di risanamento e di riqualificazione indicata».

«La latitanza della Regione – denunciano i sindacati – è, ancora oggi, perdurante. Mentre cresce il dramma di quanti sono costretti a vivere in tuguri o di chi non può contare neanche su questi. Non meno grave lo stato di attuazione di quei provvedimenti normativi che, seppure non esaustivi del problema, tuttavia possono concorrere ad alleviare uno disagio. Ed infatti, il SUNIA evidenzia come, ad esempio, nella nostra città, stipulato l’accordo territoriale a camere concordate , previsto dalla normativa, sia limitatissimo il ricorso alle agevolazioni previste dalla stessa legge n. 431/98. Cosicché, sebbene siano concessi incentivi fiscali consistenti a favore della proprietà e degli inquilini, nella ipotesi di locazione a canone concordato, non si è ottenuto l’obiettivo di un sensibile allargamento dell’offerta abitativa in locazione, soprattutto, per i possessori di redditi medio-bassi.

Cosi come non decollano i provvedimenti a favore dei giovani, previsti dall’ultima finanziaria Prodi».

«Da qui, dunque – è la conclusione – la necessità di riproporre con forza all’attenzione della politica, soprattutto in tempi di campagna elettorale, il tema della casa e del disagio abitativo largamente diffuso e, con particolare forza, nel mezzogiorno d’Italia, nella nostra Regione, nella nostra Provincia, nella nostra Città».

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