Ente Porto e Autorità portuale, la convivenza impossibile. Mozione alla Provincia

Ente Porto e Autorità portuale, la convivenza impossibile. Mozione alla Provincia

Ente Porto e Autorità portuale, la convivenza impossibile. Mozione alla Provincia

lunedì 07 Giugno 2010 - 13:45

La presenta il consigliere provinciale del Pdl Angelo Passaniti e la sottoscrivono in nove: «L'unico ente virtuoso è l’Authority: Ricevuto avvii un’azione per risolvere in suo favore il conflitto di competenze»

Un’area, la zona falcata, due “padroni” o presunti tali, l’Autorità portuale e l’Ente Porto. Chi va giù dalla torre? Secondo Angelo Passaniti, capogruppo del Pdl alla Provincia, ed altri nove colleghi di Palazzo dei Leoni, non c’è dubbio, l’Ente Porto. Così, attraverso una mozione presentata in consiglio provinciale, Passaniti e soci chiedono al presidente della Provincia Nanni Ricevuto di «porre in essere ogni iniziativa atta a risolvere il conflitto di competenze sussistente sulla zona falcata tra Ente Porto, istituzione regionale, e l’Autorità portuale, ente statale, propendendo, ovviamente, a favore di quest’ultima poiché la stessa ha dimostrato di essere un ente virtuoso che ha posto in essere tutti i presupposti per il rilancio e lo sviluppo cantieristico, turistico e culturale».

«La zona falcata rappresenta paesaggisticamente il territorio più prezioso della città di Messina e purtroppo, ormai da anni, versa in uno stato di abbandono totale. I conflitti di competenza territoriale (soprattutto tra Ente Autonomo Portuale ed Autorità Portuale di Messina) impediscono di fatto la realizzazione di un disegno strategico dell’area che possa fungere da volano per lo sviluppo cantieristico, turistico e culturale di questa città». Nel mirino finisce ancora una volta l’Ente Porto: «Di fatto non ha mai operato, anche perché non e mai stato emanato il decreto del Ministero delle Finanze indicante i criteri di sussistenza e le condizioni per l’applicazione del regime di punto franco. Ma in prossimità della liquidazione, l’Ente è stato momentaneamente -salvato- dalla sua naturale, logica ed economicamente auspicabile morte giuridica dovuta ad impossibilità a perseguire lo scopo per cui e nato».

L’Autorità Portuale di Messina, invece, ricorda Passaniti che nacque «al fine di indirizzare, programmare, coordinare, promuovere e controllare le operazioni portuali e le altre attività commerciali ed industriali esercitate nei porti, gestendo le aree demaniali che vanno dal torrente Portalegni al torrente Annunziata, nonché le aree afferenti l’approdo di Tremestieri. L’istituzione dell’Authority ha, di fatto, significato il riconoscimento dell’importanza del porto di Messina e del suo ambito. Di conseguenza, sono stati posti in essere da quest’ente virtuoso progetti ed investimenti, che hanno ridato slancio al comparto marittimo messinese. L’Autorità Portuale è dotata di mezzi e fondi propri, attraverso i quali, tra l’altro, si provvederà a realizzare l’ampliamento dell’approdo di Tremestieri, e si è munito di recente di un ampiamente condiviso Piano Regolatore Portuale, fondamentale strumento di programmazione territoriale».

«Nell’ottica di una vitale ed ormai improcrastinabile riqualificazione della zona falcata – conclude Passaniti – è opportuno che la gestione dell’intera area venga riservata ad un unico Ente che sia virtuoso, efficiente ed efficace, e a tali caratteristiche corrisponde l’identità economico-giuridica dell’Autorità Portuale di Messina e non certo dell’Ente Porto».

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