Riconosciute 50 ore mensili ai componenti del nucleo di sicurezza di Buzzanca, il cui rimborso per il vitto passa da 22 a 35 euro a pasto
Sono le “ombre” del sindaco Giuseppe Buzzanca: dove va lui (vacanze caraibiche a parte) vanno loro. E per questo vanno ricompensate. Parliamo dei componenti del nucleo di sicurezza del sindaco, agenti di Polizia Municipale e della Polizia di Stato che, come deliberato dal Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica, sono «preposti ad osservare e prevenire fenomeni di natura delinquenziale». Una presenza costante appresso a Buzzanca «senza soluzione di continuità durante l’orario di lavoro», come previsto, del resto, dalle direttive impartite dal ministero dell’Interno.
E il sindaco riconosce lo sforzo fatto. Per questo ha fatto votare dalla sua giunta una delibera, che incrementa «il rimborso delle spese di vitto (più volgarmente detti buoni pasto, ndr), effettivamente sostenute per assicurare il servizio di che trattasi, fino all’importo massimo di 35 euro per pasto, per motivi di funzionalità connessi con la concreta peculiare attività svolta». Eppure il limite massimo era di 22 euro, tanto che qualcuno, a Palazzo Zanca, invoca persino la Corte dei Conti. Vallo a spiegare, ad esempio, a chi deve far quadrare i conti con 10 euro di buoni pasto (che fino a gennaio erano di 6,20 euro), ossia tutti gli altri dipendenti del Comune.
Ma Buzzanca è andato oltre: pare che con una recentissima sua determina abbia autorizzato i quattro agenti di Polizia municipale che fanno parte del nucleo di sicurezza ad eseguire lavoro straordinario nel limite massimo di 50 ore mensili. Un mini-record, per Palazzo Zanca, un bell’arrotondamento in busta paga. Senza soluzione di continuità.
