L’allarme lo lancia l’assessore regionale all’Economia Armao: «Tagli ai trasferimenti statali fino al 59 per cento». Orazio Miloro: «Ufficialmente ci hanno comunicato decurtazioni minori, ma sono comunque preoccupato»
Federalismo fiscale si traduce, andando al sodo, anche e soprattutto in tagli ai trasferimenti. Tagli che, secondo una simulazione degli effetti derivanti dall’entrata in vigore effettuata dall’assessore regionale all’Economia Gaetano Armao, provocherebbero veri e proprio sconquassi, con «palesi disomogeneità» da Comune a Comune. «Questo tipo di federalismo, tanto caro ad alcuni partiti politici – sostiene Armao – non ha come obiettivo il sanzionamento delle inefficienze, ma porta alla “canna del gas” le amministrazioni siciliane come, peraltro, sta realizzando anche con il bilancio della nostra regione». Tra i comuni siciliani, il più penalizzato sarebbe proprio Messina con una riduzione tendenziale pari a circa il 59 per cento dei trasferimenti. Un’enormità, specie in una città che si basa sui seppur pochi trasferimenti statali e regionali. Dopo Messina, ci sono Palermo (55 per cento) e Catania (43 per cento). Il punto è questo: nel 2011 non esisterà più nel bilancio dello Stato il capitolo di spesa sino ad oggi denominato -Trasferimenti agli Enti Locali-, ma un fondo denominato -sperimentale di riequilibrio-. Sarà alimentato da gettito dell’imposta di registro; imposta di bollo; imposta ipotecaria e catastale; tributi catastali speciali; Irpef relativa ai redditi fondiari e dalla cedolare secca sugli affitti. A partire dal 2014 ad ogni Comune verrebbero erogate quote del gettito derivante dai tributi sopra elencati attinenti agli immobili situati nel territorio di competenza dell’ente e sulla base dei fabbisogni standard. Dal 2014 l’altro canale di autonomia finanziaria deriverà dalla nuova imposta chiamata Imu (imposta municipale unica), ossia l’imposta che raggrupperà le attuali tasse comunali Ici e addizionale Irpef.
Allarmato ma meno catastrofico l’assessore comunale alle Finanze Orazio Miloro: «Io ho altre notizie, ma ufficiali. Il decreto del ministero degli Interni del 9 dicembre scorso parla di una decurtazione iniziale per il 2011 dell’11,72 per cento, il che significa un trasferimento minore esattamente di 13 milioni 712 mila euro. Una ulteriore decurtazione di 2 milioni di euro è prevista dalle Autonomie locali. E questa, sia chiaro, è una cosa che già ci preoccupa particolarmente. Il federalismo può essere positivo, perché responsabilizza realtà locali, ma non c’è dubbio che debba essere preceduto da momenti di perequazione e da un periodo di incubazione per passare al regime federativo. Aspettiamo i decreti attuativi, ma questo è un problema che ho già posto al tavolo dell’Anci».
