Fondi Fintecna: per l'abolizione dell'Ici o per le infrastrutture del Sud? Genovese interroga il governo

Fondi Fintecna: per l’abolizione dell’Ici o per le infrastrutture del Sud? Genovese interroga il governo

Redazione

Fondi Fintecna: per l’abolizione dell’Ici o per le infrastrutture del Sud? Genovese interroga il governo

lunedì 26 Maggio 2008 - 14:45

«La decisione di far pagare l'abolizione dell'ICI ai siciliani ed ai calabresi avrebbe gravi ricadute sull'economia e sulle prospettive di sviluppo delle due regioni»

Il governo Berlusconi ha deciso di -stornare- i fondi Fintecna, inizialmente previsti per il Ponte e poi per le infrastrutture del Sud, per consentire l’abolizione dell’Ici? Se lo chiede Francantonio Genovese, segretario regionale del Pd e deputato alla Camera, un interrogativo che pone in via ufficiale nella forma di interrogazione parlamentare allo stesso Berlusconi e ai ministri dell’Economia e delle Finanze, delle Infrastrutture e dell’Ambiente.

Genovese parte dalla finanziaria 2007, che «ha previsto che le risorse finanziarie inerenti agli impegni assunti da Fintecna SpA nei confronti di Stretto di Messina Spa al fine della realizzazione del collegamento stabile viario e ferroviario fra la Sicilia ed il continente una volta trasferite ad altra società controllata dallo Stato le azioni di Stretto di Messina Spa possedute da Fintecna Spa siano attribuite al Ministero dell’economia e delle finanze ed iscritte, previo versamento in entrata, in due distinti capitoli di spesa del Ministero delle infrastrutture e del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, denominati, rispettivamente, -Interventi per la realizzazione di opere infrastrutturali in Sicilia o in Calabria- e -Interventi di tutela dell’ambiente e difesa del suolo in Sicilia e in Calabria-». Lo stesso articolo prevede che le risorse «siano assegnate per il 90 per cento alla realizzazione di opere infrastrutturali e per il 10 per cento ad interventi a tutela dell’ambiente e della difesa del suolo e che le stesse vengano destinate, per il 70 per cento, ad interventi nella regione Sicilia e, per la restante parte, ad interventi nella regione Calabria».

Secondo tutto ciò, «le modalità di utilizzo delle predette risorse dovevano essere stabilite, per la parte relativa agli interventi infrastrutturali con decreto del Ministro delle infrastrutture, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, previa intesa con le regioni Sicilia e Calabria, e, per la parte relativa agli interventi in materia ambientale, con decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, previa intesa con le regioni Sicilia e Calabria», tanto che «in data 4 ottobre 2007, sono stati, quindi, conclusi tra il Ministero delle Infrastrutture e le Regioni Sicilia e Calabria gli accordi preliminari finalizzati all’individuazione e selezione degli interventi infrastrutturali prioritari ricadenti nel territorio delle due Regioni». Queste le -priorità- individuate: 1. area metropolitana di Palermo: linea della metropolitana leggera di Palermo – 1o stralcio funzionale; 2. area metropolitana di Catania: ferrovia Circumetnea – tratta urbana con funzione di metropolitana, 2o lotto funzionale Stesicoro-aeroporto; 3. area metropolitana di Messina: completamento piattaforma logistica intermodale con annesso scalo portuale e relativi assi viari, ivi compreso l’approdo esistente presso il villaggio Tremestieri e nodo di interscambio per l’accesso delle reti viarie (costo 246,983 M€); 4. 2o lotto Agrigento-Caltanisetta – A19. Tratto dal km 74.

«Nei giorni scorsi – aggiunge Genovese – è emersa la volontà, da parte di codesto governo, di far fronte all’abolizione dell’ICI sulla prima casa attingendo ai suddetti fondi ex Fintecna. La decisione di far pagare l’abolizione dell’ICI ai siciliani ed ai calabresi, oltre a rappresentare una autentica ingiustizia sociale, avrebbe gravi ricadute sull’economia e sulle prospettive di sviluppo delle due regioni interessate da tale inopinata sottrazione di risorse. Le opere per l’area metropolitana di Messina alle quali sono stati destinati i fondi ex Fintecna rappresentano una dotazione infrastrutturale imprescindibile sia per fronteggiare la già accertata situazione emergenziale in materia di mobilità, ambiente e protezione civile, sia per creare i necessari presupposti logistici ed infrastrutturali all’eventuale realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia ed il continente». In conclusione, Genovese chiede a Berlusconi e company di sapere: «se quanto paventato in merito all’utilizzazione dei fondi ex Fintecna per l’abolizione dell’ICI sulla prima casa corrisponde alla reale volontà del governo».

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