Cinque consiglieri comunali del Pd interrogano il sindaco sul bando per l’assegnazione degli alloggi: «La presenza di amministratori ha tutto il sapore di una strumentalizzazione dei bisogni dei cittadini»
Una commissione tecnica, che in maniera asettica dovrà assegnare alloggi comunali e dell’Iacp alle famiglie in condizioni di emergenza abitativa, non dovrebbe avere componenti che tecnici non sono di certo, bensì politici. Non dovrebbe perché non è necessario ai fini della commissione stessa e perché la politica, come il passato insegna, rischia di inquinare, piuttosto che aiutare. E’ questo l’assunto dal quale partono cinque consiglieri del Pd, Nicola Barbalace, Emilia Barrile, Giorgio Caprì, Elio Sauta e Daniele Zuccarello, nell’interrogazione presentata oggi al sindaco Buzzanca.
La commissione di cui si parla è quella che valuterà le numerose richieste pervenute al Comune in risposta al bando per “l’assegnazione in locazione provvisoria di alloggi a cittadini in situazione di emergenza abitativa”, predisposto dal dipartimento Politiche della Casa su input dell’assessore al Risanamento Pippo Rao. La commissione, come detto, avrà un compito prettamente tecnico: verificare se i cittadini abbiano determinati requisiti richiesti dal bando. Punto. Dunque che c’entra la politica, che della commissione, invece, sarà parte integrante con due consiglieri comunali (si parla di Capurro e Vaccarino), l’assessore Rao stesso e il presidente della commissione Risanamento (Iannello)?
«La presenza di amministratori – scrivono i cinque esponenti del Pd – ha tutto il sapore di una strumentalizzazione dei bisogni dei cittadini». I consiglieri chiedono al sindaco «quali siano i motivi giuridici che lo hanno portato a nominare all’interno di una commissione tecnica dei consiglieri comunali senza alcuna competenza specifica in materia e peraltro aventi un mandato popolare da esercitare». Peraltro, secondo Barbalace e gli altri, con questa decisione si dà il segnale di «non ritenere idonei i dirigenti comunali alla valutazione dei requisiti, visto che nella commissione tecnica la maggioranza dei componenti ha un ruolo politico». Perché, ad esempio, «invece di utilizzare demagogicamente i consiglieri comunali non si è previsto di inserire nella commissione un componente dell’avvocatura comunale?». Infine i consiglieri domandano a Buzzanca perché non sia stato approvato né in giunta né in consiglio un regolamento che stabilisse regole e criteri certi per l’assegnazione degli alloggi.
Non è la prima volta che vengono sollevate perplessità sul bando e su quanto vi sta ruotando attorno. Già qualche giorno fa il consigliere comunale di Risorgimento Messinese Nino Carreri e il consigliere della III circoscrizione Sebastiano Bonafede (Pdl) avevano lanciato l’allarme su «personaggi senza scrupoli» che «continuano ad incitare i cittadini ad avanzare richiesta per l’ ottenimento di un alloggio, senza però mettere effettivamente a conoscenza le famiglie interessate delle concrete possibilità di “successo”». Il rischio che la “longa manu” della politica metta lo zampino anche lì dove la politica dovrebbe entrarci solo marginalmente preoccupa, e non poco.
(foto Dino Sturiale)
