Genovese sul federalismo: “Gli Enti locali siciliani messi da parte nel confronto sul Federalismo fiscale da Calderoni e Lombardo-

Genovese sul federalismo: “Gli Enti locali siciliani messi da parte nel confronto sul Federalismo fiscale da Calderoni e Lombardo-

Redazione

Genovese sul federalismo: “Gli Enti locali siciliani messi da parte nel confronto sul Federalismo fiscale da Calderoni e Lombardo-

sabato 15 Novembre 2008 - 11:30

Il segretario provinciale è intervenuto in apertura convegno “Federalismo: il protagonismo degli Enti locali e la Riforma della Regione- che si sta svolgendo a Palermo

“Gli enti locali, pur subendo direttamente gli effetti della riforma sul federalismo fiscale sono stati sostanzialmente esclusi dalla possibilità di partecipare al confronto e, soprattutto, di incidere sui contenuti del disegno di legge approvato dal governo nazionale-. Lo ha detto Francantonio Genovese, segretario regionale del Partito Democratico, in apertura del convegno ‘Federalismo: il protagonismo degli Enti locali e la Riforma della Regione’ che si sta svolgendo a Palermo.

“Come si ricorderà, prima Bossi e Calderoli hanno proposto di reintrodurre l’ICI, poi si è parlato di una nuova tassa patrimoniale, poi si è evocata una ‘service tax’ per i Comuni, che allo stato attuale rimane un mistero – spiega l’ex sindaco di Messina. Nel testo approvato dal Consiglio dei Ministri non c’è traccia di tutto questo, ma si parla di un poco rassicurante ‘paniere di imposte’ degli Enti Locali. Ma come faranno i Comuni a recuperare il mancato gettito dovuto all’abolizione dell’ICI sulla prima casa? E’ allora il caso di far rilevare come il Presidente Lombardo, nella trattativa con il governo nazionale, non si sia minimamente preoccupato di coinvolgere nella discussione gli enti locali siciliani, continuando a pensare probabilmente che i principi costituzionali in materia di cooperazione paritaria tra i diversi livelli istituzionali non debbano trovare applicazione in Sicilia-.

“Il Presidente della Regione persiste nel lanciare la sua sfida al ‘centralismo romano’ – ha continuato, ma nulla di nuovo è riuscito ancora a dire, né tantomeno a fare, per superare il ‘centralismo palermitano’ che da sempre in Sicilia regola il rapporto tra regione ed enti locali. Qui da noi è come se la riforma del titolo V della Costituzione non fosse mai intervenuta. Per questi motivi noi siamo convinti che ogni ragionamento sul federalismo fiscale debba camminare di pari passo con quello sul federalismo all’interno della Regione Siciliana. Una Regione che continua ad essere ipercentralista, accentrata burocraticamente e funzionalmente, dotata di strutture sovradimensionate che generano per lo più una scarsa fluidità della spesa, poca attenzione ai territori ed un insufficiente qualità dei servizi-.

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