Giardini Naxos. Nasce comitato per salvare la baia di Naxos, Leotta eletto portavoce

Giardini Naxos. Nasce comitato per salvare la baia di Naxos, Leotta eletto portavoce

Enrico Scandurra

Giardini Naxos. Nasce comitato per salvare la baia di Naxos, Leotta eletto portavoce

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giovedì 17 Marzo 2016 - 08:46

Ieri pomeriggio si è tenuta una riunione per nominare il rappresentante del Comitato civico "Per salvare la baia di Naxos". Tra i sostenitori del progetto anche l'assoziazione "Rinascita naxiota", "Agorà" la locale sezione di Legambiente.

Salvare la baia di Giardini Naxos tramite la costituzione di un comitato contro la realizzazione del porto di Schisò. Con un portavoce, Giuseppe Leotta, eletto mercoledì pomeriggio da un nutrito gruppo di cittadini e sigle politiche, che promuoverà, sin da subito, una seria attività di contrasto al progetto della Tecnis S.p.a. La decisione è stata presa alla fine di una lunga riunione a cui hanno preso parte diversi movimenti politici e consiglieri comunali d’opposizione che, nel corso di un incontro preliminare, hanno stabilito che il gruppo civico “Per salvare la baia di Naxos” si muoverà nelle prossime settimane sotto la supervisione dell’ex assessore designato del candidato sindaco Sebastiano Cavallaro, che ha già iniziato a lavorare per cercare di “stoppare” il progetto dell’impresa catanese e ripartire da zero. Proprio il gruppo politico naxiota “Agorà”, i consiglieri comunali di “Giardini Naxos Bene Comune”, Alessandro Costantino e Valentina Sofia, il presidente dell’associazione “Rinascita naxiota”, Luca Buzzurro, Giuseppe Limina, l’avvocato Giuseppe Valentino, il circolo di Legambiente Taormina-Alcantara e gli architetti Elena Arcidiacono e Odette Rigano sosterranno molto probabilmente il disegno ideato da Leotta, che ha dichiarato che “la costituzione del presente comitato rappresenta il punto di arrivo di un impegno ed un’esperienza pluriennale sul tema della portualità a Giardini Naxos”.

“La scelta stessa del suo nome – ha detto ancora Leotta – rappresenta una ferma volontà di ribaltare il tavolo del confronto politico con i sostenitori del progetto della società etnea, autori di un maldestro quanto grottesco tentativo di ‘labeling’ (etichettatura), volto a far apparire gli attuali membri del comitato come una sorta di ‘Partito del No’ che sarebbe contrario a qualsiasi opportunità di sviluppo del territorio. Al contrario, ribadiamo il nostro essere favorevoli ad uno sviluppo territoriale ma che abbia i canoni della sostenibilità”. Il progetto della Tecnis – come si ricorderà – si trova, tra l’altro, al centro di una discussione alquanto controversa anche per gli arresti dei suoi vertici, Concetto Bosco Lo Giudice e Mimmo Costanzo, che ha fatto piombare il centro naxiota nel più profondo caos, soprattutto negli ambienti politici.

Enrico Scandurra

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