Greco e Saglimbeni: «Si revochi il bando sull'emergenza abitativa»

Greco e Saglimbeni: «Si revochi il bando sull’emergenza abitativa»

Redazione

Greco e Saglimbeni: «Si revochi il bando sull’emergenza abitativa»

lunedì 12 Gennaio 2009 - 15:15

Secondo i due consiglieri del Pd l'assenza di un regolamento crea vizi di legittimità. «Si costituisca un gruppo di lavoro rappresentativo anche dei soggetti interessati della società civile»

Il bando sull’emergenza abitativa rischia di essere illegittimo e va revocato. A sostenerlo sono Paolo Saglimbeni e Marcello Greco, consiglieri comunali del Pd (area Letta), che “bocciano-, così, il documento presentato qualche giorno fa dal sindaco Giuseppe Buzzanca e dall’assessore al Risanamento Pippo Rao.

I due consiglieri ricordano che «il consiglio comunale è competente in tema di programmazione e regolamentazione», ma denunciano che «vi sono forti ritardi sia sui tempi di intervento negli ambiti di risanamento che sull’emergenza abitativa. Le risposte all’emergenza abitativa sono bloccate in attesa di un regolamento del consiglio comunale che riduca al massimo la discrezionalità dell’amministrazione, spesso messa sotto accusa da cittadini, forze politiche e quant’altro».

Secondo Greco e Saglimbeni «il bando sull’emergenza abitativa presentato dall’amministrazione presenta «evidenti vizi di legittimità, data l’assenza del regolamento», con l’aggiunta del fatto che «sono stati annunciati nuovi criteri d’intervento che determineranno variazioni sull’ordine di priorità d’intervento degli ambiti di risanamento».

A questo punto i due consiglieri del Pd chiedono di «revocare in autotutela il bando sull’emergenza abitativa; costituire un gruppo di lavoro rappresentativo anche dei soggetti politici interessati della società civile (imprenditori, utenza, sindacati, ecc…) con lo scopo di redigere un piano casa; presentare una proposta di regolamento sull’emergenza abitativa che consenta, tra l’altro, la partecipazione e l’inserimento in graduatoria dei nuclei familiari residenti in aree da risanare in modo da evitare di modificare, per ragioni di emergenza, l’ordine di priorità scatenando contrapposizioni tra rioni cittadini; posticipare l’entrata in vigore di eventuali variazioni dell’ordine di priorità di intervento negli ambiti di risanamento, in modo tale da tutelare i diritti acquisiti dei cittadini».

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