Il capogruppo del Pdl al Senato in città per sostenere Buzzanca e far chiarezza sui fondi ex Fintecna: «Siamo il governo delle infrastrutture, il Ponte una priorità ma non nascerà nel deserto»
Messina non perderà i fondi che le spettano per le sue infrastrutture. O per lo meno questo è l’impegno che oggi ha preso con la città che si appresta ad eleggere il suo nuovo sindaco e il presidente della Provincia il capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri. L’ex ministro, puntuale come un orologio svizzero, nell’ampio locale della segreteria politica di Giuseppe Buzzanca sul viale San Martino, ha “contribuito- alla campagna elettorale del candidato sindaco del centrodestra («col quale mi lega un’amicizia derivante da una lunga militanza condivisa in An»), sbilanciandosi anche sull’esito delle consultazioni del 15 e 16 giugno: «Sarà un ottimo sindaco di Messina».
Ma il vero motivo per il quale Gasparri ha tenuto la conferenza stampa al fianco di Buzzanca è un altro, e riguarda un argomento che è diventato motivo di attacchi da parte del centrosinistra e in particolare del “rivale- Francantonio Genovese, che per il cognome viene chiamato ironicamente da Gasparri «politico liguro-locale». Una polemica che Buzzanca paragona ad «una tempesta in un bicchiere d’acqua», sottolineando come in caso di elezioni «punteremo molto su un governo amico». L’ex ministro dà conferma di questo aggiungendo che «il Senato non potrà non essere punto di riferimento per Messina e la Sicilia, essendo siciliano il presidente, Schifani, e messinese il vicepresidente, Mimmo Nania. Ci auguriamo di avere due sindaci amici sia a Reggio Calabria che a Messina per il ruolo che avranno nella decisiva fase per la costruzione del Ponte».
E qui arriviamo al punto. Il Ponte sullo Stretto, ma anche tutto il resto. «E’ chiaro – afferma Gasparri – che sarebbe poco utile costruire un Ponte sospeso sul deserto di infrastrutture». Ma una garanzia, secondo il senatore, dovrebbe già essere il fatto che «noi siamo il governo delle infrastrutture. E’ grazie alla legge Obiettivo che sono ripresi i lavori sulla Salerno-Reggio Calabria, poi rallentati dal governo Prodi. E non è un caso che è stato il governo Berlusconi a completare la Messina-Palermo oppure ad avviare la Catania-Siracusa. Noi siamo per una visione integrata delle infrastrutture, d’altronde siamo la coalizione del fare, è stata la sinistra a bloccare tutto, sia le opere epocali come il Ponte, sia tutto il resto». Perché, dunque, “stornare-, come dice Buzzanca, i fondi ex Fintecna? «In campagna elettorale avevamo assunto il preciso impegno di abolire l’Ici al primo consiglio dei ministri, e così abbiamo fatto, anche perché l’Ici si paga a fine giugno e non potevamo aspettare. E’ chiaro che i fondi per Messina verranno reinseriti, perché non si può pensare che siamo così irresponsabili da disattendere gli impegni». Già ma quando? E in che “dote-? «La somma sarà sempre quella (dunque 250 milioni) e per i tempi lavoreremo già nel prossimo Dpef (il documento di programmazione economica finanziaria), che dovrà essere pronto per la fine di luglio, in funzione della Finanziaria 2009».
Facendo due conti, dunque, non passerà meno di un anno, più o meno quanto previsto dal ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, che sarà a Messina il 5 giugno, per l’accelerata decisiva all’iter per il Ponte sullo Stretto. Gasparri dice che non sarà “sospeso sul deserto-, ma attualmente è questo lo scenario poco esaltante in cui ci troviamo. La città ha bisogno di certezze, per adesso dobbiamo accontentarci di impegni, e la campagna elettorale è ormai agli sgoccioli.
(nella foto, da sinistra, Francesco Stagno D’Alcontres, Maurizio Gasparri, Giuseppe Buzzanca e Vincenzo Garofalo)
