Sopralluogo della II commissione consiliare. Si pensa di trattare detriti e inerti per produrre sabbia da riutilizzare nelle costruzioni

L’obiettivo di lungo corso è di quelli veramente ambiziosi: recuperare e riqualificare il tratto di waterfront tra i più lunghi e vergognosi d’Italia, dal cavalcavia a Gazzi. Ma rimanendo coi piedi per terra, è meglio concentrarsi sul presente. Le demolizioni a Maregrosso vanno avanti, come hanno potuto constatare di persona i consiglieri comunali della II commissione di Palazzo Zanca presieduta da Mimmo Guerrera dell’Udc. Oggi hanno effettuato un lungo sopralluogo accompagnati dall’assessore al Waterfront Pippo Isgrò, che ha spiegato loro i dettagli dell’operazione.

Gran parte dell’amianto rimosso è già stato eliminato, ma altrettanto ne rimane anche perché tante sono ancora le costruzioni da abbattere e demolire. Per questo, è stato evidenziato oggi, per andare avanti e riqualificare davvero tutta la porzione di affaccio a mare, come è logico che debba essere per evitare che si tratti di una goccia nel deserto, ci vogliono più risorse. Il primo passo, per il tratto di Maregrosso oggetto delle operazioni di queste settimane, sarà bonificare la spiaggia e far eseguire dei privati la messa a verde dell’area. Altra idea è utilizzare un macchinario in grado di trattare i materiali inerti per trasformarli in sabbia utilizzabile per le costruzioni, e proprio da qui potrebbe nascere la sinergia coi privati. Le strategie più generali sul futuro del waterfront, però, competono all’assessore allo Sviluppo economico Gianfranco Scoglio e al Piau, che prevede la trasformazione radicale di tutto il litorale.

(foto Sturiale)