-Meno tagli, più qualità-: Scuola, Università e Ricerca secondo il Pd

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Redazione

-Meno tagli, più qualità-: Scuola, Università e Ricerca secondo il Pd

venerdì 21 Novembre 2008 - 13:04

All'incontro tenutosi stamattina all'Hotel Royal è intervenuta il ministro ombra Maria Pia Garavaglia

Maria Pia Garavaglia, ministro ombra dell’Istruzione, dell’Universita’ e della Ricerca del Partito Democratico, è intervenuta stamattina durante l’incontro organizzato proprio dal Pd sul tema dell’istruzione dal titolo: -Salviamo Scuola, Università, Ricerca. Meno tagli, piu’ qualità-. Sono state analizzate le possibili conseguenze dell’applicazione della nuova normativa e illustrate le proposte del Pd per quanto riguarda cultura e conoscenza.

La senatrice ha preso la parola per ultima, dopo un ampio dibattito che ha visto partecipare oltre al segretario regionale del partito Francantonio Genovese, al segretario provinciale di Messina Pippo Rao e responsabile del Dipartimento regionale del PD per la Scuola Stefania Scolaro, diversi presenti del pubblico in rappresentanza dei docenti universitari(come ad esempio i professori della Facoltà di Scienze politiche Bottari e Centorrino), della scuola, dei precari e degli studenti.

La Garavaglia invece ha dapprima sciolinato tutte le -finte promesse di Berlusconi e soci-, sottolineando che i problemi di cui si sta discutendo con tanta enfasi in questa fase erano già noti da un pò, ma si sono accentuati con la riapertura delle scuole. -In tre decreti non viene riportata neanche una volta la parola ‘merito’ – commenta il ministro ombra. E ci continuano a parlare di una scuola migliore, che non ci saranno licenziamenti, che tutto diverrà migliore. Il premier va in tv, dichiara queste cose e tutti ci credono. Non capiscono che i precari sono i vincitori di concorso non i ‘semplici precari’, non lo capisce neanche il capo del Governo-. Decreti che non lascerebbero spazio neanche alle regioni a Statuto Speciale, costrette ad un bassissimo margine di azione sui finanziamenti e soprattutto in materia di tagli al personale. E a proposito di riduzione di spese l’esponente del centrosinistra si chiede: -Ma vi rende conto che hanno tolto l’Ici a persone come me, con la mia capacità redditizia e al contempo hanno tagliato circa otto miliardi dal sistema dell’istruzione?-

Per la senatrice, nel Decreto Tremonti, ci sono elementi anche dal punto di vista tecnico che devono fare riflettere: -All’art.15 si parla di testi online. Ma vi immaginate un bambino che gira con i fogli volanti? Le famiglie italiane faticano ad arrivare a fine mese, bisognerebbe fornirgli stampanti, toner, fogli, sempre per chi ha il pc in casa. Questa sarebbe la scuola di tutti…Poi si parla della reintroduzione del voto in condotta. Ma in realtà c’è sempre stato. Non è comunque con un voto in meno in pagella che si risolve il problema del bullismo, che è invece un fenomeno prettamente sociale-. Ma l’attenzione è ricaduta anche sugli articoli più importanti, come il 17, che permette alle università di trasformarsi in Fondazioni di Diritto Privato.

La Garavaglia poi cita anche in un piccolo passaggio la puntata di -Annozero- andata in onda ieri e tutte le inchieste di questi giorni sul mondo accademico, invitando a stare attenti alle strumentalizzazioni: -Non vi sembra strano che questi attacchi all’università pubblica arrivino tutti in una volta? Vi invito a valutare, ricordando che il Ministro è competente all’Istruzione, non all’Istruzione pubblica-. Poi l’appello finale e le linee generali del partito sull’argomento: -Dobbiamo lavorare sull’opinione pubblica, coinvolgendo anche chi non ha figli a scuola o all’università perché tutti devono capire che lo sviluppo dell’intero Paese passa inevitabilmente dalla sua crescita culturale. Chi lavora in questo settore, maestre, professoresse continuano a combattere da tempo cercando di risolvere internamente i loro problemi, ma stavolta non ci sono più i margini per poterlo fare, perché le carenze saranno davvero imponenti. Noi, sul piano politico, faremo tutto il possibile, in Parlamento o attraverso il referendum. Voi, fate il vostro, parlando alle famiglie e spiegandogli al reale situazione-. Chiusura con frase celebre del giudice Giovanni Falcone: -Per vincere la mafia in modo definitivo, è necessario sì un esercito, ma di maestri delle scuole elementari-.

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