Metromare, adesso scoppia il caso assunzioni

Metromare, adesso scoppia il caso assunzioni

Metromare, adesso scoppia il caso assunzioni

lunedì 26 Luglio 2010 - 13:48

L’Orsa: «Violati gli accordi intrapresi al ministero». D’Alia (Udc): «Si chiarisca, così si fa solo cartello»

Che quella di Metromare fosse una falsa partenza era un dato già acclarato, e a poco sono serviti i vari vertici tenutisi in queste settimane a Roma. Ma adesso ad aggiungere benzina al fuoco c’è il caso assunzioni sollevato dai segretari regionali dell’Orsa Antonino D’Orazio, del settore Trasporti, e Mariano Massaro. I quali sostengono, di fatto, che il consorzio avrebbe predisposto un piano di assunzioni di personale al di fuori degli accordi presi con il Governo. «Le sovvenzioni pubbliche per l’attivazione del servizio – ricordano D’Orazio e Massaro – sono state riconosciute dal Governo a seguito della forte protesta dei lavoratori precari impiegati in Rfi che ha convinto l’ex ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi a legare l’erogazione del contributo statale all’istituzione di un -turno particolare riferito ai marittimi precari impiegati nella flotta ferroviaria-. Eventuali assunzioni nel Consorzio, effettuate con modalità diverse da quanto stabilito in sede ministeriale e confermate dalle parti in presenza del prefetto di Messina, rappresenterebbero l’ennesimo smacco alle istituzioni che hanno destinato risorse pubbliche nello Stretto anche per sanare, parzialmente, la piaga della precarietà».

«La dirigenza di Rfi – aggiungono D’Orazio e Massaro –, socio del Consorzio Metromare, conosce nei dettagli i risvolti della Vertenza Stretto e l’impegno per la stabilizzazione dei precari a cui è stata vincolata l’erogazione del contributo pubblico per appaltare il servizio di collegamento veloce. Prese di posizione diverse sarebbero da interpretare come violazione degli accordi intrapresi. Non mancheremo di denunciare nelle sedi opportune – concludono i sindacalisti – fenomeni di nepotismo o assunzioni clientelari figlie di suggerimenti provenienti dalla politica o dal mondo sindacale». L’Orsa si rivolge dunque al ministro dei Trasporti Altero Matteoli, chiedendo di intervenire «a garanzia della totale applicazione degli accordi ministeriali». Non manca un accenno all’intenzione di rivolgersi alla Procura, «perché si vigili sulla trasparenza delle operazioni e perché vengano sanzionati eventuali illeciti o omissioni».

Un affondo e una richiesta di chiarimenti arriva anche dal presidente dei senatori dell’Udc Gianpiero D’Alia: «E’ assolutamente condivisibile l’attenzione che la segreteria regionale dell’Orsa trasporti chiede sul fronte assunzioni nella società Metromare, che si occupa del collegamento veloce nello Stretto di Messina». D’Alia chiede al sindaco Giuseppe Buzzanca e al presidente della Provincia Nanni Ricevuto «di chiarire se e chi ha dato eventuali indicazioni sulle assunzioni nella società. Se ciò è avvenuto si tratterebbe di un fatto molto grave per due ragioni: la prima legata alla crisi del settore navigazione e ai problemi che riguardano ormai da troppo tempo il personale navigante di Fs; la seconda, come ho evidenziato ai primi di luglio in un’ interpellanza al ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, in quanto la gara di aggiudicazione del servizio va revocata, perché lo stesso servizio nasce prevalentemente per svolgere la spola con l’ aeroporto dello Stretto e con Papardo, così, da integrare, tra l’altro, il collegamento veloce tra le università di Messina e Reggio Calabria».

«Invece – continua D’Alia – siamo sostanzialmente di fronte ad un aiuto di Stato, vietato dall’Unione europea, poiché oggi non è possibile finanziare, cosi come si sta facendo, l’ordinario collegamento marittimo nello Stretto. Il trasporto ordinario, e quello tra Messina e Reggio Calabria, al contrario, deve essere sostenuto senza finanziamenti pubblici e in regime di concorrenza. In questa maniera – conclude il senatore messinese – si consente solamente agli operatori del settore di fare cartello a danno dei consumatori e con i soldi dei contribuenti».

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