Si vocifera di una riunione “notturna- con il candidato sindaco di Risorgimento messinese che parla di “autonomia-: «Evidentemente in questo movimento ci sono persone che credono nella democrazia»
Lui il centrodestra lo aveva “mollato- diversi mesi fa, praticamente all’indomani della caduta della giunta e del consiglio comunale di cui era presidente. Fabio D’Amore (nella foto) così non si stupisce del ciclone creatosi ieri all’interno del centrodestra dopo l’annuncio delle candidature di Buzzanca e Ricevuto e il netto rifiuto da parte dell’Mpa, che stando così le cose (in sostanza con un candidato alla Provincia del Pdl) correrà da solo. Le solite voci che in occasioni del genere non mancano mai parlano di una lunga riunione “notturna- tra D’Amore stesso e alcuni rappresentati dell’Mpa: se infatti il movimento di Raffaele Lombardo andrà dritto per la sua strada, difficilmente presenterà un proprio candidato ma potrebbe appoggiare, appunto, D’Amore. Il che stupirebbe fino a un certo punto, se si vanno a rileggere dichiarazioni e mezze frasi dei giorni e dei mesi scorsi. Già a febbraio Cateno De Luca strizzava l’occhio all’ex presidente del Consiglio comunale, dicendosi “attento- alla sua candidatura, definita «un elemento di novità che la città dovrebbe cogliere». Mentre qualche giorno fa in una nota agli alleati (ex?) l’Mpa invitava «a concordare nelle prossime ore candidature, ovvero a convocare una selezione attraverso le primarie, da tenersi entro domenica prossima, almeno per i vertici dei maggiori Enti locali, guardando soprattutto ad alte personalità non necessariamente legate alla logica della appartenenza di schieramento e tanto meno di partito». Tanto che in queste dichiarazioni qualcuno leggeva l’identikit di D’Amore.
Per il momento, sia chiaro, sono solo ipotesi, ma il candidato di Risorgimento messinese fa poco per smentirle, anzi, le alimenta con dichiarazioni “al miele- nei confronti dell’Mpa scritte sul suo blog: «Ho appena svestito i panni del medico – afferma – e mi ha colpito una selva di telefonate di amici che volevano capire cosa stesse accadendo nel centrodestra messinese. Personalmente non sono meravigliato della decisione, da parte dei vertici dell’Mpa, di non avallare scelte “calate- dall’alto. Evidentemente in questo movimento ci sono persone che credono nella democrazia che non è solo una parola ma qualcosa di più, che si materializza con atteggiamenti e contenuti coerenti con ciò che si va professando».
«Dicevo che non mi meraviglia la scelta dell’Mpa di non aderire all’imposizione di candidati “romani- – prosegue D’Amore – e questo è certamente nello spirito del movimento dell’amico Raffaele Lombardo che considero il “mio- presidente in quanto siciliano che ama la Sicilia. E si badi bene non è una sviolinata in quanto quello che sto scrivendo Lombardo già lo sa. Risorgimento messinese nasce come momento di rottura con i vecchi schemi ideologici e trova la sua ragion d’essere nell’esaltazione delle peculiarità del territorio: uomini e idee di questa falce di terra possono trovare linfa vitale in quel simbolo di libertà rappresentato da Dina e Clarenza».
D’Amore non va oltre e non si sbilancia più: «Adesso però non chiedetemi di più, nell’ottobre dello scorso anno abbiamo intrapreso un cammino di libertà e autonomia per ridar dignità alla nostra gente, stiamo faticosamente approntando le liste per governare questa Città che continua a chiedere attenzione… e io credo che il neo presidente della Sicilia “libera e forte- tutto questo l’abbia capito. Noi andiamo avanti – conclude – ma questa non è una novità».
(foto Dino Sturiale)
