Nasce “Sicilia Vera” anche a Palazzo dei Leoni. E De Luca rivendica un posto in giunta

Nasce “Sicilia Vera” anche a Palazzo dei Leoni. E De Luca rivendica un posto in giunta

Nasce “Sicilia Vera” anche a Palazzo dei Leoni. E De Luca rivendica un posto in giunta

lunedì 24 Maggio 2010 - 11:25

De Luca: «Il consiglio provinciale torni ad essere regista delle grandi scelte. E i dirigenti facciano i dirigenti». Del nuovo gruppo fanno parte Lombardo, Calì e Calà

Cateno De Luca non si nasconde: il deputato “autonomista” lancia un chiaro messaggio al presidente della Provincia, Nanni Ricevuto, e rivendica senza mezzi termini un posto in giunta. Senza fretta, «ma a settembre ci attendiamo un segnale». L’occasione per rilanciare è offerta dalla conferenza stampa in cui De Luca fa il “bis” rispetto al Comune e presenta il nuovo gruppo consiliare, “Sicilia Vera”, di cui fanno parte Pippo Lombardo, Antonino Calà e Salvatore Calì. Un gruppo, spiega Lombardo, «nato per rilanciare l’azione amministrativa di una Provincia in ritardo su troppi fronti, dalla posizione dei dirigenti, più spesso un freno piuttosto che un volano, al Piano territoriale provinciale, dal Piano strade, con dieci milioni di euro ancora non spesi, al bilancio, del quale a maggio non si ha ancora contezza».

E proprio sui bilanci di Comune e Provincia De Luca non fa sconti: «La nostra tematica di base è che ci vuole una più corretta gestione finanziaria dei due enti. La nostra non è una critica ma un suggerimento. Se poi si arrivasse, come fanno nelle aziende serie ma anche in molti comuni, ad approvare prima il consuntivo e poi il preventivo, si darebbe un buon segnale e si eviterebbe di stanziare spese senza copertura finanziaria». De Luca parla chiaro: «Chiederemo un posto in giunta, la nostra lista alle elezioni ha dato un contributo di 18 mila voti, avevamo un assessore designato che è stato “trombato” mezz’ora prima della presentazione dell’esecutivo. Una posizione che va rivista, ma non abbiamo fretta. Penso che a settembre, quando il nostro gruppo arriverà a quattro elementi in quanto Bartolotta tornerà in consiglio provinciale, è legittimo che ci sia dato un riconoscimento dovuto, saltato per un errore di pallottoliere avvenuto in chissà quale segreta stanza».

Capitolo dirigenti, dove l’affondo del sindaco di Fiumedinisi è duro: «Se qualche dirigente facesse esclusivamente il dirigente e non il padre padrone, pensando si svolgere un ruolo politico, forse non ci troveremmo in questa situazione. Le priorità per i finanziamenti, come i 25 milioni stanziati dalla Regione, non li deve stabilire un dirigente ma il consiglio provinciale, che deve tornare ad essere regista delle grandi scelte, altrimenti tanto vale abolirlo. E poi non esiste che i dirigenti debbano essere “autorizzati” per andare in commissione o in Consiglio, è una prerogativa della politica ascoltarli». Ultima parentesi sulla Regione: «Con Lombardo sono stato chiaro, un governo deve essere politico, non tecnico. Credo ci siano i margini per trovare in Parlamento una maggioranza trasversale. Se si vuole indebolire ulteriormente la Sicilia con un governo tecnico che verrebbe ogni volta massacrato in Assemblea, allora io non ci sto. E’ un meccanismo ipocrita per dare vita ad un governo lobbista che non serve ai siciliani».

(foto Dino Sturiale)

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