Nuove grane per la Provincia tra il parco fotovoltaico nelle scuole e il piano strade

Nuove grane per la Provincia tra il parco fotovoltaico nelle scuole e il piano strade

Nuove grane per la Provincia tra il parco fotovoltaico nelle scuole e il piano strade

martedì 05 Aprile 2011 - 23:52

La polizia giudiziaria avrebbe acquisito carte e documenti. Sul progetto riguardante il fotovoltaico resta il dubbio sul project opposto alla realizzazione interna. Per gli interventi sulle Sp, ci si interroga sulla “qualità” degli stessi, viste le tante lamentele degli amministratori locali: pronta l’istituzione di una commissione di inchiesta

Novità non proprio piacevoli per la Provincia Regionale. Lunedì infatti, la polizia giudiziaria avrebbe acquisito carte e documenti riguardanti due distinte questioni che vedono coinvolto l’ente di corso Cavour. La prima e forse più importante vicenda riguarda l’affidamento di un progetto di realizzazione di un parco fotovoltaico in tutte le scuole di istruzione superiore secondaria della Provincia. Del caso abbiamo già parlato nelle scorse settimane, lanciando l’allarme circa un possibile affidamento a privati lo scorso 17 febbraio. Argomento poi ripreso il 29 marzo, quando dalla III commissione provinciale arrivò la notizia del parere sfavorevole firmato dal responsabile del Piano Triennale delle Opere Pubbliche della Provincia, Giuseppe Celi, in merito all’emendamento che prevedeva la possibilità per l’Ente di realizzare il progetto in proprio, facendo ricorso alla Cassa Depositi e Prestiti. Ciò avrebbe permesso di impiegare le risorse destinate al pagamento delle bollette per coprire le rate del mutuo, con una spesa che però sarebbe stata limitata ad un numero definito di mesi.

Il progetto dei privati, presentato il 17 giugno del 2010 da una studente 26enne di Favara, allora legale rappresentante dell’Ig group di Agrigento, fu inserito nell’aggiornamento del Piano Triennale Opere Pubbliche 2010/2012 e poi come detto emendato dalla III commissione con la volontà di fare ricorso alla spesa interna. «I motivi della scelta del project financing – si legge nel parere di regolarità tecnica sfavorevole di Celi – sono legittimati dalla più celere ed economicamente favorevole procedura». Lo stesso Celi fa riferimento ad una nota del dirigente del settore edilizia, Enzo Carditello, nella quale si spiegano le motivazioni che non consiglierebbero altre soluzioni: «Non si ritiene facilmente attuabile entro l’anno in corso la realizzazione del parco fotovoltaico se non attraverso il project. La realizzazione dell’opera mediante finanziamento Cdp, così come prevede l’emendamento, pur essendo in teoria fattibile, non è facilmente realizzabile nel medesimo periodo, stante la cronica assenza di dipendenti tecnici in grado di affrontare la complessa attività professionale relativa alle energie rinnovabili».

Se così fosse, nessuno dei mille dipendenti della Provincia sarebbe in grado di svolgere tali mansioni, nemmeno uno dei dirigenti che costano alla collettività oltre un milione di euro l’anno. Un’autentica vergogna se si pensa che in sette anni la Provincia non è riuscita a gestire neppure un impianto fotovoltaico da 19 Kwp realizzato sul terrazzo degli uffici della Provincia di Via Don Orione a Messina. E così via all’apertura ai privati: tredici milioni cinquecentomila euro che, potenzialmente, potrebbero ricavare gli stessi nei venti anni di gestione previsti. Carditello precisa che il «consiglio, nella sua piena autonomia e competenza, è l’unico organo esecutivo che potrà decidere se l’opera debba essere realizzata e, in caso positivo, con quali modalità». Un aspetto che non tutti sembrano avere bene in mente.

Ma il nervosismo riguarda anche la questione del Piano Strade, che anche in questo caso abbiamo più volte affrontato. Da tempo infatti, al consiglio e alle commissioni provinciali, vengono recapitate richieste di aiuto provenienti da cittadini di numerosi centri del territorio, ma sempre più frequentemente dai sindaci e assessori. “Emergenza strade provinciali” l’abbiamo più volte definita. A volte piccole e ridotte arterie che rappresentano l’unica via d’accesso a comuni. L’Amministrazione provinciale ha avviato una serie di cantieri ma non può bastare. Anche perché le lamentele giungono con continuità per lavori portati a termine in maniera incompleta, insoddisfacente o poco “resistente”. Attualmente a palazzo dei Leoni si discute dell’opportunità di istituire una “commissione consiliare di inchiesta” con il compito di capire come sono state spese le risorse a disposizione e stilare un quadro complessivo della situazione sul territorio. Per la costituzione dell’organo serve una “richiesta motivata” di un terzo dei consiglieri provinciali e l’approvazione delle delibera in aula approvata a maggioranza assoluta. Già in 27 avrebbero dato l’ok alla costituzione della nuova commissione, che potrebbe essere presieduta da Maurizio Palermo di Italia dei Valori. (In basso correlati altri articoli sui due argomenti)

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