Oltre 2 mila firme per dire no a nuove costruzioni sui campetti di Pompei

Oltre 2 mila firme per dire no a nuove costruzioni sui campetti di Pompei

Oltre 2 mila firme per dire no a nuove costruzioni sui campetti di Pompei

martedì 01 Giugno 2010 - 13:38

Sono state consegnate stamattina dal comitato “Costruttori di Futuro” al sindaco Buzzanca, che garantisce: «Non faccio demagogia, seguiremo le procedure aderenti alla legge». Corvaja: «Ad oggi non esistono progetti, ma nell’eventualità in cui ne venisse presentato uno, non passerà col silenzio assenso»

Il nome del comitato è quasi provocatorio: “Costruttori di Futuro”. E non di palazzine, sempre, comunque e dovunque. Anche lì dove oggi ci sono i campetti di Pompei, il cui terreno sarebbe in procinto di essere ceduto ad una ditta privata per realizzarvi, appunto, palazzine. Esiste solo un preliminare di vendita, nessun progetto è stato presentato all’ufficio Urbanistica, come confermato dall’assessore al ramo Pippo Corvaja, ma i riflettori sono puntati. Perché secondo il comitato, ma anche secondo il IV Quartiere, che da mesi porta avanti questa battaglia, lì non solo non ci sono le condizioni per costruire (l’area è servita da una strada che non è una strada, ma un budello), ma i campetti vanno tutelati in quanto struttura di grande valenza sociale, come riconosciuto dallo stesso sindaco Giuseppe Buzzanca.

Il quale stamani ha ricevuto a Palazzo Zanca alcuni esponenti del comitato, tra cui Antonio Sofia e Placido Lucchesi, e del Quartiere, il presidente Francesco Quero ed i consiglieri Francesco Di Pasquale e Giuseppe Cucinotta. Il Comitato ha consegnato al sindaco oltre 2 mila firme a corredo di un “atto di diffida” contro eventuali concessioni edilizie. I campetti, «inopportunamente e inspiegabilmente», si legge nel documento, si trovano in un’area che il Piano regolatore classifica come edificabile, “B4c”. Ma al tempo stesso l’unica strada d’accesso, via delle Mura, «è già ad altissimo rischio per la incolumità dei cittadini, una strada cieca che termina a ridosso di una scalinata, già interessata da altre recenti “operazioni immobiliari”». Basterebbe, dunque, rifarsi all’art. 2 delle Norme tecniche d’attuazione del Prg, che individua nelle opere di urbanizzazione primaria (tra cui le vie d’accesso) presupposto imprescindibile per costruire, per bloccare ogni qualsivoglia tentativo di realizzare qualcosa.

Ma il Comitato tira in ballo anche il piano paesaggistico, che vieta nuove costruzioni a 50 metri di distanza da santuari, chiese, ecc., come quella di Pompei. Si fermi tutto a priori, chiedono i firmatari della petizione, prima che sia troppo tardi. «Concordo con le osservazioni fatte – ha risposto il sindaco – ed è chiaro che di fronte ad un eventuale progetto basterà un solo rilievo tecnico per non concedere nulla. Ma non faccio demagogia, agiremo secondo legge, e se nulla ci vieterà di rilasciare la concessione, non potremo agire altrimenti». «Una cosa è certa – ha garantito Corvaja – non rilasceremo concessioni con la procedura del silenzio assenso. Se ci saranno progetti, verranno esaminati fino in fondo».

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