Palazzo Zanca, al centrodestra non tornano i conti

Palazzo Zanca, al centrodestra non tornano i conti

Redazione

Palazzo Zanca, al centrodestra non tornano i conti

mercoledì 17 Dicembre 2008 - 08:57

Anche nel consiglio di ieri è caduto il numero legale per l'assenza di troppi esponenti della maggioranza. Tanti i disagi: l'Udc è spaccata, l'Mpa chiede chiarimenti al Pdl

La politica, dicono i “saggi-, è tutta una questione di numeri. E quando i conti non tornano, allora significa che un problema c’è e va affrontato. Ieri sera, per l’ennesima volta nell’aula consiliare di Palazzo Zanca il centrodestra non è riuscito a garantire il numero legale, con conseguente aggiornamento della seduta alle 18.30 di oggi. Il centrosinistra, infatti, “geometrie variabili- o no, non ha potuto che inchiodare la presunta maggioranza alle proprie responsabilità, lasciandola sola in aula, dopo che peraltro l’inizio dei lavori era stato rinviato di un’ora sempre per penuria di consiglieri in aula.

Il problema è grave intanto perché non riguarda solo questo o quel partito, in quanto all’appello mancavano diversi consiglieri sia del Pdl che dell’Udc, più il “solito- Cantello degli Autonomisti Mpa, il quale però ha più volte lasciato intendere il proprio malumore per la scarsa attenzione che, a suo dire, l’amministrazione manifesterebbe nei suoi confronti. Ma è grave anche e soprattutto perché è difficile spiegare alla gente che vota che in un’intera seduta si è trovato il tempo solo di approvare una “delibera di indirizzo per la realizzazione di un lido balneare, per soggetti con limitata o impedita capacità motoria-.

Alcuni consiglieri hanno già espresso l’intenzione di investire il sindaco della questione, nonostante Buzzanca avesse già richiamato all’ordine la truppa quando in consiglio erano sbarcati i debiti fuori bilancio. In realtà, al di là dei numeri d’aula, sono tanti i disagi nel centrodestra. Il primo riguarda l’Udc. Se da un lato sembra essersi affievolita la polemica tra D’Alia e il sindaco, dall’altro si è creata una frattura interna al partito, tra la corrente che fa riferimento al senatore e l’area Naro, che al momento sembra lontana dal sanarsi. Tanti i campanelli d’allarme: il primo, gli attacchi di D’Alia sono stati seccamente smentiti dal gruppo Naro, che ha mostrato anche di non gradire la presa di posizione di Ardizzone sul bilancio («il partito non lo voterà mai se basato solo sulle dismissioni»); secondo, la creazione del famoso “intergruppo- in consiglio tra parte de “Il centro con D’Alia- e i “lomontiani- dell’Mpa, con i Naro boys ancora fuori e, ufficialmente, dichiaratisi «indifferenti»; e infine la classica goccia, il corso di formazione politica organizzato dagli uomini di D’Alia a Torre Faro lo scorso week-end e al quale non è stato invitato né Naro né il segretario cittadino Santalco. Uno smacco cui, sussurrano i corridoi, si è cercato di rimediare con un pranzo ufficiale alla presenza del gran capo Cesa, ma quando era ormai troppo tardi.

Acque agitate anche all’Mpa, ma qui non sono le questioni interne a tenere banco. Le dichiarazioni rese nei giorni scorsi da alcuni esponenti del Pdl sull’operato del presidente del Consiglio Previti meritano, secondo i lombardiani, immediati chiarimenti, e allo scopo a quanto pare si terrà una riunione tra i due partiti, chiesta direttamente al coordinatore provinciale del Pdl Rao.

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