Palazzo Zanca, sugli avvocati del Comune è scontro all’arma bianca tra Pd e Pdl

Palazzo Zanca, sugli avvocati del Comune è scontro all’arma bianca tra Pd e Pdl

Palazzo Zanca, sugli avvocati del Comune è scontro all’arma bianca tra Pd e Pdl

sabato 30 Aprile 2011 - 00:13

Capurro: «Le accuse di Calabrò sono fuorvianti e in malafede». Il coordinatore dei consiglieri del Pd: «Con Buzzanca i costi del Collegio di difesa aumentati di 174 mila euro l’anno: cosa c’è di fuorviante?»

Gli avvocati di Palazzo Zanca diventano terreno di scontro politico. Pd e Pdl non se le mandano a dire e le “voci” sono quelle dei rispettivi capigruppo, Felice Calabrò, coordinatore dei consiglieri del centrosinistra, e Pippo Capurro, capogruppo, appunto, del Pdl. Quest’ultimo si è fatto, in sostanza, portavoce dell’Amministrazione (su delega?) nel replicare a quanto affermato da Calabrò una settimana fa (vedi articolo correlato) a proposito del paradosso secondo cui la stessa giunta che ha aumentato il numero dei componenti del collegio di difesa (aumentandone anche i compensi) contemporaneamente continua a dare incarichi a pioggia ad avvocati esterni. Capurro ha spiegato che la scelta di incrementare il numero di legali risponde alla necessità «di far fronte alla mole di giudizi intentati contro il Comune con tempestività e garantendo l’efficacia e l’efficienza dell’azione amministrativa. Con malcelata malafede – accusa il capogruppo del Pdl – Calabrò insinua, in chi legge, un paventato danno all’ente a causa di un incremento di spesa di circa 200 mila euro a seguito dell’aumento del numero dei componenti il collegio. Ma così non è. Calabrò dovrebbe dire, per completezza di informazione, che l’Amministrazione ha imposto ai quindici avvocati del collegio la decurtazione delle parcelle di ben il 40% sui minimi tariffari che, tradotto in concreto, ha assicurato e assicura all’ente una notevole economia di spesa se solo si tiene conto che, in ragione del valore di talune controversie importanti in cui il Comune è convenuto in giudizio, tale obbligo ha consentito un risparmio di oltre un milione l’anno». Capurro rincara la dose aggiungendo che «il consigliere Calabrò sicuramente ignora che tra le competenze del collegio di difesa rientra la resa di pareri legali che se fossero attribuiti a professionisti esterni risulterebbero ancora più onerosi per le casse del Comune». E gli esterni? «Non comportano alcun aumento di spesa perché soggiacciono alla medesime condizioni di quelli affidati ai componenti del collegio, concretizzando in tal modo il rispetto di principi indefettibili della pubblica amministrazione, ossia la trasparenza e la -par condicio-, consentendo al Comune, senza incremento di spesa, di avvalersi di ulteriori professionisti che ne abbiano fatto richiesta».

Questa la posizione del Pdl, alla quale “controreplica” lo stesso Calabrò: «Sono stato accusato di superficialità, parzialità e, addirittura, di essere in malafede. L’unica cosa fuorviante, in tutta questa vicenda, è rappresentata dal fatto che la replica al mio precedente intervento sul tema provenga dal consigliere Capurro, capogruppo Pdl, il quale, unitamente agli altri consiglieri forzisti, come peraltro tutti gli addetti ai lavori sanno, è in rotta di collisione con il sindaco, frattura che certamente non è stata sanata (dall’unione di una sera) nell’individuazione di un avversario comune, qual’io dovrei essere, a cui replicare in maniera contraddittoria e, palesemente, confusionaria. A tal proposito, quindi, mi piacerebbe conoscere il mio vero e reale interlocutore, il quale, vigliaccamente, si nasconde dietro il paravento politico della figura del capogruppo, evidentemente perché sa benissimo di non poter difendere l’indifendibile». Tornando al motivo del contendere, gli avvocati, «fatti alla mano, è pacifico, come già ampiamente detto in altre occasioni, che le scelte adottate in materia legale dal sig. sindaco sono deficitarie ed, inoltre, particolarmente gravose per le casse comunali. Infatti, prima dell’avvento della riforma Buzzanca, il Collegio di difesa costava al Comune di Messina 8 mila euro oltre Iva e Cpa al mese, successivamente alla detta riforma, invece, costa 22.500 euro oltre Iva e Cpa: la differenza è presto fatta, 14.500 euro in più al mese, 174 mila euro in più l’anno, bel risparmio consigliere Capurro, o meglio “innominato mascherato”».

«Mi si rimprovera, inoltre – aggiunge Calabrò – di disconoscere che il Collegio di difesa vanta tra le proprie competenze, anche e soprattutto, la resa dei pareri, attività questa garantita dai professionisti componenti senza alcun onere aggiuntivo per l’Ente, in quanto rientrante nell’ambito del compenso mensile. Quanto sostenuto corrisponde al vero, tuttavia i lungimiranti amministratori non dicono che i pareri resi dagli attuali 15 professionisti sono, in numero per anno solare, gli stessi di quelli resi dai precedenti otto professionisti impegnati negli anni precedenti, 2006, 2007 e 2008. Cos’è cambiato? Nulla. In verità sono aumentati solo i costi. Pertanto, ho l’obbligo morale di riporre la domanda originaria: per quale ragione è stato disposto l’aumento del numero dei componenti il Collegio di difesa? Per quale ragione è stato disposto l’aumento del compenso mensile? In ordine, invece, agli incarichi esterni – conclude il coordinatore dei consiglieri del Pd – ritengo doveroso chiedere al mio alter ego di specificare o, più precisamente, di chiedere di specificare, i criteri in forza dei quali sono attribuiti gli incarichi ai legali esterni, perché certamente lo stesso converrà con me sulla stranezza, stravaganza, di alcune ultime scelte, sempre che lo stesso affronti la chiesta riflessione scevro da condizionamenti e, quindi, da uomo libero e vigoroso quale è».

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