Le partecipate sotto la lente nei Palazzi cittadini, tra commissioni speciali e interrogazioni

Le partecipate sotto la lente nei Palazzi cittadini, tra commissioni speciali e interrogazioni

Le partecipate sotto la lente nei Palazzi cittadini, tra commissioni speciali e interrogazioni

lunedì 14 Dicembre 2009 - 12:51

Al Comune Ato3 e Messinambiente ospiti della commissione congiunta Bilancio-Partecipate: confermata la perdita d’esercizio, Melazzo: «Non c’è trasparenza». Alla Provincia interrogazione di Rao (Pd): «Si faccia chiarezza sulle intenzioni dell’amministrazione»

Fari puntati sulle società partecipate, tanto al Comune quanto alla Provincia. Passano gli anni, cambiano i “colori” delle amministrazioni dei due palazzi, si susseguono le “raccomandazioni” della Corte dei Conti, ma la musica non cambia: le partecipate continuano ad essere la fonte primarie delle difficoltà finanziarie degli enti pubblici. A Palazzo Zanca i presidenti delle commissioni Bilancio e Partecipate, Giuseppe Melazzo e Nello Pergolizzi, hanno deciso ancora una volta di avviare un’azione di approfondimento “unendo le forze” con commissioni congiunte, alle quali di volta in volta sono invitati i rappresentanti delle società. Domani toccherà all’Atm, oggi è stata la volta di Ato3 e Messinambiente, ma né Antonio RuggeriNino Dalmazio: al loro posto, in qualità di delegati, i rispettivi dirigenti Michele Trimboli e Armando Di Maria. Il quadro che ne viene fuori è abbastanza noto: c’è un divario abissale tra quanto l’Ato3 trasferisce a Messinambiente e quanto quest’ultima società chiede, col risultato che la perdita d’esercizio a fine anno è inevitabile. Il conto che presenterà la società di Dalmazio sarà di circa 7-8 milioni di euro, stessa cifra degli ultimi due anni: un accumulo che giunge a circa 20 milioni di “buco”. Secondo Melazzo «l’Ato3 pecca di scarsa trasparenza», e i dubbi sulla gestione dei rifiuti a Messina rimangono forti.

Di dubbi ne ha a iosa anche il segretario provinciale del Pd Pippo Rao, che da Palazzo dei Leoni lancia ombre sulla gestione delle partecipate della Provincia. «Sono passati vari mesi – scrive in un’interrogazione il capogruppo del Pd in consiglio provinciale – da quando l’Amministrazione Ricevuto aveva dichiarato di volere mettere in essere un’azione di razionalizzazione e di verifica delle partecipate della Provincia di Messina, con una ventilata ipotesi di fuoriuscita della stessa da quegli enti-carrozzoni che non fornivano utilità concreta per il territorio. Intanto in questi mesi si è assistito al pastrocchio della gestione della vicenda della multi servizi, sulla Nettuno è calato il silenzio, per Innovabic si è assistito ad un anomalo e debordante atteggiamento della Giunta, sulle atre il silenzio, mentre si intravede addirittura la possibilità che la Provincia di Messina venga coinvolta in altre avventure».

«Tutto questo – aggiunge Rao – mentre nelle dichiarazioni e negli annunci dell’Amministrazione si facevano intravedere percorsi ed atteggiamenti diversi». Motivi per cui Rao ha presentato un’interrogazione alla Provincia, chiedendo inoltre l’urgente audizione in Commissione dell’assessore alle Partecipate Michele Bisognano. «E’ giunto il momento – conclude Rao – di fare chiarezza su questo argomento, che fino ad oggi è stato motivo per gettare al vento risorse pubbliche e creare poltrone di sottogoverno, senza un minimo di controllo sugli obiettivi e sui risultati perseguiti dagli enti partecipati dalla Provincia».

Rao fa un elenco delle società sulle quali sarebbe iniziato il monitoraggio ma, aggiunge, «senza risultati»: ATO ME1, ATO ME 2, ATO ME 3, ATO ME 4, ATO ME 5, Ente Autonomo Fiera di Messina, World Trade Centers, Centro Ricerche Atmosfer, Sviluppo Taormina Etna, Innovabic, Multiservizi S.p.A, Progeta, Sogepat, Feluca, Consorzio Ripopol. Ittico, Ass. Strade e Rotte del Vino, Stazione Consortile Sperimentale Granicoltura, Consorzio Filiera Carni, Centro Mercantile Sicilia, Consorzio ASI, Nettuno, SOGAS, APEM, GAL Nebrodi, GAL Valle Alcantara, GAL Castell’umberto Nebrodi, Consorzio Tutela Limone Interdonato, Consorzio Ceramiche Santo Stefano, Nettuno.

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