Pd, Lupo e Bersani verso la vittoria. Le primarie fra primi dati e “anomalie”

Pd, Lupo e Bersani verso la vittoria. Le primarie fra primi dati e “anomalie”

Pd, Lupo e Bersani verso la vittoria. Le primarie fra primi dati e “anomalie”

domenica 25 Ottobre 2009 - 18:19

Oltre 2,5 milioni di votanti in tutta Italia. Due episodi “segnalati” nella provincia di Messina: entrambi riguardano la quota da versare per votare

Oltre 2 milioni e mezzo di persone in tutta Italia hanno votato per le Primarie del Partito Democratico. E’ il primo dato, importante a prescindere dal nome del vincitore, che viene fuori alla chiusura dei seggi. Un numero in calo rispetto al 2007 (alle urne andarono in 3,5 milioni), ma che comunque “tiene botta” tenendo conto delle difficoltà attraversate dal partito in questi due anni. Le regioni che hanno partecipato di più sono Emilia Romagna (regione con più iscritti al partito e “patria” di due dei candidati alla segreteria nazionale), Lombardia e Lazio. «Si tratta di una partecipazione straordinaria e commovente, una vera e propria festa della democrazia, replicata in ogni piazza d’Italia», dichiara Luciano Nobili, membro della direzione nazionale del PD.

Secondo le indiscrezioni e i primi “calcoli di segreteria”, sarà Luigi Bersani il nuovo leader nazionale del Pd, superando, stando ai dati in possesso del comitato Bersani stesso, il 50 per cento dei voti. Stessa sorte per Giuseppe Lupo in Sicilia, espressione della mozione Franceschini. Il candidato sostenuto dal leader uscente, Francantonio Genovese, avrebbe superato il 40 per cento, raggiungendo quota 50 nelle provincia di Messina, non a caso quella in cui ha raccolto più voti (subito dopo vengono Trapani e Sicuracusa). Bernardo Mattarella (mozione Bersani) sarebbe stato il più votato ad Agrigento, Catania, Enna e Ragusa. Buon successo per il candidato indipendente Beppe Lumia a Palermo e Caltanissetta.

Ma è necessario sottolineare alcune “anomalie” ravvisate nei seggi, soprattutto in Sicilia e nello specifico a Messina. A Brolo, nella zona tirrenica della nostra provincia, davanti all’unico gazebo per le primarie del Pd, alcuni esponenti del circolo che sostiene Dario Franceschini e il candidato alla segreteria regionale Giuseppe Lupo, avrebbero pagato la prevista quota di due euro agli elettori. Non solo, in mattinata alcune persone si sarebbero recate al seggio mostrando una sorta di buono, sempre dello stesso importo, che sarebbe stato saldato a fine elezione dagli esponenti del circolo. A denunciarlo Giuseppe e Francesca Natoli, padre e figlia, candidati per la lista regionale che sostiene Giuseppe Lumia e che a livello nazionale appoggiano Pier Luigi Bersani.

Un’altra “denuncia” arriva dal rappresentante di lista della mozione Bersani a Messina, l’ex parlamentare Francesco Barbalace, che ha segnalato come anche in alcuni gazebo della città ed in particolare in quello di piazza Castronovo, sono stati portati ai seggi dei voucher che attestavano l’avvenuto pagamento della quota di due euro da parte dei circoli che sostengono la candidatura nazionale di Dario Franceschini e quella regionale di Giuseppe Lupo. Barbalace ha protestato davanti al seggio, ma sarebbe stato subito circondato e minacciato da cinque persone. Il rappresentante della lista avrebbe poi chiamato la Digos segnalando ai poliziotti i nomi degli aggressori.

Due episodi che, se confermati, sarebbero molto spiacevoli soprattutto sul piano morale, perché nella provincia di Messina, le quote raccolte per votare destinate alle spese organizzative, saranno devolute alle popolazioni alluvionate della zona sud e della provincia jonica. A smorzare le polemiche ci prova Teodoro Lamonica, rappresentante della lista “Con Rita Borsellino Semplicemente Democratici per Dario Franceschini”: «Davanti alla grande partecipazione che sta caratterizzando anche in Sicilia le Primarie del Partito Democratico, la polemica su Messina, oltre ad essere infondata, appare pervasa dal desiderio da parte di qualcuno, come direbbe Bersani, di ‘picconare la ditta’. E’ il caso di ricordare che il PD di Messina ha deciso di devolvere il ricavato delle Primarie alle popolazioni sfollate in seguito alla tragica alluvione del 1 ottobre».

Altre “stranezze” si sono verificate a Caltanissetta, con la bizzarra composizione di un seggio formato da esponenti dell’Mpa, passando per l’anomala affluenza a Partinico, centro del Palermitano, dove il Pd sospetta che alle urne siano andati parecchi elettori della coalizione avversa, spinti da un assessore del centrodestra. Stanchi per l’ampio afflusso, hanno invece chiuso il gazebo all’ora di pranzo i i componenti dell’unico gazebo di Palazzo Adriano, nel Palermitano, scrutinando le schede votate fino a quel momento. Segnalazione anche a Gela, dove uno dei seggi previsti non ha neanche aperto.

«Le primarie del Pd in Sicilia stanno registrando un afflusso superiore alle previsioni», ha rivelato il responsabile della consultazione elettorale nell’Isola, Enzo Napoli. La regione eleggerà 180 delegati (1.100 in lista) all’assemblea regionale e 70 (350 nelle liste) a quella nazionale.

A Messina, secondo il segretario cittadino Giuseppe Grioli, si sarebbe registrato un calo dovuto ad un numero minore di seggi, mentre per il segretario provinciale Pippo Rao i dati risultano essere più o meno quelli di due anni fa: «Ai gazebo si registrano più presidi e controlli delle altre aree interne al partito», ha poi aggiunto.

E. Rigano – S. Caspanello

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