Il Pd sui servizi sociali: «Le lacrime di coccodrillo e il passo del gambero»

Il Pd sui servizi sociali: «Le lacrime di coccodrillo e il passo del gambero»

Il Pd sui servizi sociali: «Le lacrime di coccodrillo e il passo del gambero»

venerdì 29 Gennaio 2010 - 09:15

Calabrò, Contestabile e Barrile attaccano l’amministrazione: «Scontro politico tra l’assessore e il sindaco. Tardiva la presa di posizione della Aliberti, inspiegabile il dietrofront di Buzzanca sul piano. L’Mpa esca dalla coalizione»

Il caos dei servizi sociali? Tutto frutto di uno scontro politico, nato e sviluppatosi in seno all’amministrazione comunale. Protagonisti il sindaco Giuseppe Buzzanca e l’assessore alle Politiche sociali Pinella Aliberti, almeno secondo i consiglieri del Pd Felice Calabrò, Simona Contestabile e Emilia Barrile, che con una nota attaccano la giunta per le contraddizioni di questi mesi e per le “beghe politiche” in corso. Chiedendo, infine, le dimissioni dell’assessore e l’uscita dell’Mpa dalla coalizione di governo. «Solo oggi – scrivono i consiglieri – il pur solerte assessore ai Servizi Sociali, Pinella Aliberti, scopre che non ci sono i soldi per pagare i servizi per l’intero anno e che, per i nove mesi di risorse messi in piedi euro su euro, le procedure di bando sono ferme al palo perché il dirigente che, da lei dovrebbe dipendere, non ha ancora espletato tutte le formalità. Primo appunto: amministra lei o il suo dirigente? Nel contempo, il mentore politico del predetto amministratore, on. De Luca, indossati… gli abiti del capo popolo minaccia ritorsioni in Consiglio Comunale (con quale consigliere? questo non è dato conoscere) a tutela dei più deboli. Buzzanca fa sapere che la porta è aperta per chi vuole andare via, soprattutto se viene a mancare il rapporto fiduciario tra sindaco e assessore».

Ma secondo Calabrò, Contestabile e Barrile «ognuno di loro ha omesso di dire una parte sostanziale di verità. In data 23 ottobre 2009 con deliberazione di Giunta, presenti, fra gli altri, il sindaco e l’assessore, viene pomposamente stabilito e deliberato il nuovo piano dei servizi sociali». Che tra le sue caratteristiche principali ha: bandi biennali per tutti i servizi, tranne l’assistenza domiciliare agli anziani (bando di 6 mesi nelle more del Piano di Zona). «In data 23 dicembre, però – continuano i consiglieri – la giunta Buzzanca fa il passo del gambero e rinnega quanto deliberato appena due mesi prima, riducendo la durata dei servizi da appaltare da due anni a 9 mesi, tranne che per gli asili nido, ambito nel quale, è mantenuto il finanziamento annuale (solo 2010) e aumentando le somme per le gestanti, ragazze madri e donne in difficoltà (servizio gestito dal CIRS)».

«In occasione della citata riunione di giunta – spiegano gli esponenti del Pd – in cui è bene ribadirlo è stata adottata la delibera-falcidia, ed alla quale ha presenziato anche l’assessore competente, scompare, inoltre, ogni riferimento agli impegni e alla programmazione biennale precedentemente votato sia in Giunta che dal consiglio comunale con il bilancio pluriennale 2009-2011. Ad onor del vero, però, non sappiamo che posizione abbia tenuto in quella riunione l’assessore Aliberti, ma il grido di allarme che oggi lancia appare quantomeno tardivo e sinonimo di “lacrime di coccodrillo”. Perché il dietrofront del sindaco? Perché l’assessore non si è ribellata subito alla soppressione della programmazione biennale con tanto di copertura economica, ben peggiore di una programmazione a nove mesi che oltretutto non vede ancora la luce?».

«A noi sembra – concludono Calabrò, Contestabile e Barrile – che le beghe politiche tra il Pdl locale e l’Mpa regionale stiano arrecando, di riflesso, danno agli utenti ed ai lavoratori dei servizi sociali – vittime inconsapevoli di vendette politiche trasversali. L’Mpa esca dalla coalizione, l’assessore si dimetta e dica apertamente che non condivide i metodi di questo sindaco Gambero, altrimenti sia autorevole anche con i suoi dirigenti e la si smetta tutti di piangere “lacrime di coccodrillo” in faccia ai soggetti più deboli».

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