Piano integrato sui fondi Fesr 2007-2013, è rottura tra Messina e i comuni jonici

Piano integrato sui fondi Fesr 2007-2013, è rottura tra Messina e i comuni jonici

Piano integrato sui fondi Fesr 2007-2013, è rottura tra Messina e i comuni jonici

giovedì 26 Novembre 2009 - 16:19

La coalizione territoriale “Messina - Ionico” si spacca sul protocollo d’intesa: ecco le differenze tra quello proposto da Palazzo Zanca e quello dei comuni della riviera jonica. Scoglio: «E’ una chiara manovra politica, è stato evitato il dialogo democratico». Si lavora per una soluzione entro sabato

«E’ una manovra politica». Così l’assessore allo Sviluppo economico del comune di Messina, Gianfranco Scoglio, definisce la presa di posizione, fino ad oggi irremovibile, dei comuni jonici rispetto al Pist, il Piano integrato di sviluppo territoriale, documento base per accedere ai fondi europei Fesr 2007-2013. Anche oggi, come era prevedibile, solo due comuni (Savoca e S. Teresa di Riva) su trentadue si sono presentati all’appuntamento fissato col comune di Messina a Palazzo Zanca per la sottoscrizione del protocollo d’intesa della coalizione territoriale “Messina – Ionico”. Protocollo d’intesa che, come si legge nell’avviso pubblico della Regione Sicilia, «costituisce il presupposto per la validazione delle coalizioni territoriali, l’individuazione esatta dei beneficiari e l’accesso alla fase di istruttoria negoziale», cioè quella in cui, progetti alla mano, si chiedono i fondi.

Il pomo della discordia è proprio il protocollo d’intesa, tanto che oggi sono due i documenti, molto diversi l’uno dall’altro: il primo predisposto dal comune di Messina, il secondo dai comuni jonici, che lo hanno già sottoscritto attendendo solo la firma del sindaco Giuseppe Buzzanca(vedi articolo correlato in basso). La prima differenza sta addirittura nel nome del Pist stesso: secondo Messina deve chiamarsi “Le Terre del Valdemone – Interferenze strategiche”, secondo i comuni jonici “Peloritani, terre dei miti e della bellezza – Area ionica Alcantara”. Nome dal quale già si evince il «disegno ad excludendum» nei confronti di Palazzo Zanca di cui parla Scoglio. E ancora: nel protocollo del comune di Messina si fa riferimento ad uno solo piano strategico approvato, quello appunto targato Scoglio, nel protocollo “bis”, invece, si aggiunge quello adottato dal comune di Fiumedinisi. Ma andiamo alle differenze sostanziali, i veri pomi della discordia. Nel protocollo di Palazzo Zanca si indicano come componenti del Soggetto rappresentante il sindaco di Messina Buzzanca, quello di Taormina Mauro Passalacqua e il presidente della Provincia Nanni Ricevuto, con potere di firma delegato a Buzzanca; in quello predisposto dai comuni jonici, invece, si esclude Ricevuto per includere il sindaco di Motta Camastra Andrea Scarpignato, delegando il potere di firma a Passalacqua. E ancora: l’organo tecnico che si affianca al soggetto rappresentante dovrebbe essere costituito, secondo Messina, dall’Ufficio programmi complessi di Palazzo Zanca e dalla Peloritani Spa, società pubblica della quale fanno parte gran parte dei comuni jonici. Nel protocollo “alternativo”, invece, non si parla di organo tecnico ma di “soggetto attuatore”, individuato nella sola Peloritani Spa, escludendo, dunque, l’Ufficio programmi complessi.

Che ci sia un’abile regia politica dietro questa spaccatura pare evidente ed è stato sottolineato oggi da Scoglio. Che poi questa regia abbia una chiara impronta “autonomista”, tutta interna dunque al centrodestra, è ipotesi più che plausibile. D’altronde Scoglio porta con sé in dote la forza dei numeri: «In un’area di 320 mila abitanti, è ovvio che il comune di Messina, che da solo ne ha 250 mila, si candidi ad essere punto di riferimento. In questo caso, non ho difficoltà a ribadirlo, ci vogliono invece trattare come camerieri. I sindaci dei comuni jonici non sono intervenuti a nessuno degli incontri da noi convocati, evitando il dialogo democratico e mostrando una chiara sfiducia nei confronti del nostro comune». La stessa scelta della Peloritani Spa come soggetto attuatore la dice lunga, essendo una società della quale fanno parte i comuni jonici ma non quello di Messina. Sulla vicenda sembra esserci in corso, comunque, un’opera di mediazione, che però dovrà trovare una conclusione entro sabato, quando proprio i comuni jonici hanno convocato una nuova riunione, stavolta al municipio di Nizza, per giungere ad una soluzione entro il termine fissato dalla Regione del 30 novembre.

(foto Sturiale)

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