Mancanza di manutenzione sia da parte dell’amministrazione che dei privati: i consiglieri Guerriera e Pergolizzi chiedono l’intervento di Palazzo Zanca per recuperare una delle piazze centrali della città
Dopo Villa Dante, ecco l’altro simbolo del degrado di una città sporca e abbandonata: piazza del Popolo (vedi immagini a corredo dell’articolo). A presentare un’interrogazione (indirizzata al sindaco Buzzanca e agli assessori Amata, Capone e Isgrò) sullo stato di incuria che caratterizza una delle zone più centrali della città, i consiglieri comunali Domenico Guerrera e Nello Pergolizzi. Punto di partenza del documento l’art. 14 del regolamento di attuazione del Piano Regolatore che stabiliva: «i proprietari degli isolati o comparti prospicienti piazze circolari del Popolo e Garibaldi, hanno l’obbligo di costruire a proprie spese portici con soprastante piano elevato lungo il prospetto nelle piazze stesse, secondo l’unico tipo che per ognuna delle due piazze stabilirà il Consiglio Comunale sentita la Commissione Edilizia. I detti portici saranno costruiti sull’area che esproprierà il Comune per la costruzione delle piazze. Quest’area resterà sempre di pubblico demanio comunale, ma il Comune, a titolo di contributo nella spesa di decorazione del portico, secondo il tipo stabilito, consentirà ai proprietari di costruire corpi cantinati nel sottosuolo ed abitazioni nell’area soprastante al portico, queste ultime però secondo il tipo unico suddetto. La pavimentazione dell’area sottostante al portico destinato al pubblico passaggio, la relativa manutenzione, la illuminazione e la nettezza pubblica, sono a carico del Comune».
Una lunga premessa, precise disposizioni, che oggi, tuttavia, sembrano del tutto essere ignorate, con il risultato di vedere quotidianamente danneggiata, sporcata o abbandonata una delle più belle piazze di Messina. Il Comune, infatti, era impegnato alla manutenzione, illuminazione e nettezza pubblica, mentre il privato era impegnato alla decorazione del portico, per il quale aveva avuto il premio di costruire sopra i portici. «Ma in realtà le cose allo stato attuale non sono proprio così, l’amministrazione non provvede a nessuna manutenzione, illuminazione e nettezza pubblica sotto i portici e, il privato non è impegnato nella decorazione del portico, anzi esiste un fabbricato che ha avuto il premio della costruzione delle abitazioni sul portico, ma che è con il prospetto al rustico, privo di finitura da oltre 40 anni e che rappresenta, senza dubbio, una delle tante note stonate».
Numerosi gli “appunti” evidenziati dai due consiglieri: «Il percorso pedonale, pavimentato con cubetti di porfido, è disseminato di buche per effetto del distacco dei cubetti; le botole a causa della vetustà e dell’ossidazione, rappresentano un costante pericolo per la pubblica incolumità a causa di cedimenti; i pozzetti caditoi lungo la carreggiata stradale, sono ormai murati da terriccio e piante graminacee, per cui ad ogni evento piovoso le acque formano dei laghetti artificiali, che oltre a creare problemi ai pedoni, rappresentano un rischio reale per gli esercizi commerciali ubicati sotto i portici. La potatura degli alberi nella piazza – continuano – non avviene mai, per cui le chiome degli alberi, che dovevano essere potati nei primi due mesi dell’anno, considerando il ciclo non vegetativo, non permettono il transito pedonale, in quanto si stanno avvicinando al suolo, inghiottendo le strutture e gli arredi (?) sottostanti».
Ultima nota quella riguardante il progetto della STU del Tirone, che nello studio di fattibilità e nelle linee guida, ha previsto che tutta la piazza del Popolo, insieme ad altre aree limitrofe, sia adibita ad area pedonale, per cui se da un lato può rappresentare un’area di aggregazione dei giovani, «dall’altro – concludono i consiglieri – non si riesce a capire come si dovrà modificare la viabilità dell’intera zona, tenendo conto che non si potrà accedere alla via S. Marta, e la via A. Martino, che rappresentano due grosse arterie al servizio della viabilità».
