Il -ping-pong- delle Zps, tutto da rifare. Ialacqua: «Così si torna indietro»

Il -ping-pong- delle Zps, tutto da rifare. Ialacqua: «Così si torna indietro»

Redazione

Il -ping-pong- delle Zps, tutto da rifare. Ialacqua: «Così si torna indietro»

venerdì 18 Aprile 2008 - 11:30

Il Tar ha accolto il ricorso del Comune, imponendo alla Regione di riperimetrare l'area, attualmente Zps per il 72%

Tutto rimesso in discussione. Il Tar di Catania stavolta dà ragione al commissario Gaspare Sinatra e ai legali del Comune Aldo Tigano, Giovanni Arena e Giovanni Giacoppo, i quali avevano presentato ricorso contro il provvedimento della Regione sulle Zps del territorio messinese. Con la decisione del Tar di Catania di due giorni fa, di fatto viene tutto azzerato, soprattutto la perimetrazione delle Zone a protezione speciale, che secondo la Direttiva comunitaria sulla tutela del volo degli uccelli ricopriva il 72 per cento del territorio messinese. Il Tar ha deciso di «sospendere l’esecuzione del provvedimento» della Regione e in particolare dell’assessore al Territorio Rossana Interlandi, imponendo alla Regione stessa di «provvedere, entro settantacinque giorni dalla notifica dell’ordinanza, alla riperimetrazione della zona Zps». In pratica gli imprenditori edili, che si erano ribellati alla decisione della Regione vedendo frenati i loro interessi, potranno riprendere a costruire senza Valutazione d’incidenza, anche se oggi proprio Tigano ha dichiarato alla Gazzetta che «è opportuno che i costruttori continuino a farsi esaminare le Valutazioni di incidenza ambientale», anche perché da un lato le aree dove cotruiranno potrebbero rientrare nella nuova perimetrazione, e dall’altro è praticamente certo che la Regione presenterà un ulteriore ricorso al Cga di Palermo.

In attesa che i destini Messina, ancora una volta, vengano decisi dai tribunali amministrativi di Catania e Palermo, il rischio che il sacco edilizio, già abbondantemente perpetrato negli anni, riprenda a correre senza freni esiste. Daniele Ialacqua, segretario del Prc, mostra preoccupazione: «E’ una cosa errata dare al Comune queste competenze – afferma – perché il Comune stesso non è attrezzato. Noi manteniamo le critiche di fondo già espresse nei mesi scorsi, è la Regione ad avere la visione d’insieme delle aree a protezione speciale, che è il principio di base su cui poggia la direttiva dell’Unione Europea. Al Comune tutt’al più possono essere date competenze di giudizio sui vari progetti, ma con questa sentenza si torna indietro, si torna a tutelare l’ambiente per porzioni, il che non serve a nulla. Anche perché sono sicuro che con la nuova perimetrazione quel 72 per cento si ridurrà di parecchio».

Già, la nuova perimetrazione. Ma chi dovà realizzarla? Se la Regione non lo farà entro settantacinque giorni, dovrà essere nominato un commissario (ancora!) ad acta. Attualmente l’assessorato al Territorio è in mano alla Interlandi, che però si occuperà di -ordinaria amministrazione- fino al nuovo assessore che nominerà, probabilmente entro gli inizi di maggio, il neo governatore Lombardo. Il -ping-pong- sulle Zps continua, il timore è che possa continuare anche il far west dell’edilizia messinese.

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