Politica e massoneria, Greco (Pd): «Non esiste nessuna cappa, le logge deviate sono criminalità»

Politica e massoneria, Greco (Pd): «Non esiste nessuna cappa, le logge deviate sono criminalità»

Redazione

Politica e massoneria, Greco (Pd): «Non esiste nessuna cappa, le logge deviate sono criminalità»

martedì 27 Gennaio 2009 - 09:40

Il consigliere comunale aveva dichiarato in aula: «Sono massone e me ne vanto». Ma il segretario cittadino del Pd Grioli ribadisce: «Il codice etico sancisce l’incompatibilità: o il partito o la massoneria»

«Sono massone e me ne vanto». La frase forte dell’esponente del Pd Marcello Greco, pronunciata durante la prima lunga seduta del consiglio comunale dedicata al caso Scoglio, non può passare sottotraccia. Non può perché segue un altro delicato dibattito, aperto alcune settimane fa dall’arcivescovo di Messina, mons. Calogero La Piana, il quale ha puntato il dito contro quella «cappa massonica» che avvolgerebbe la città proibendole qualsiasi linea di sviluppo. Un messaggio di fronte al quale in tanti, compreso il vertice cittadino del partito di Greco, si sono “battuti il petto”, e alla quale Greco ha risposto così: dichiarando pubblicamente la sua appartenenza alla massoneria.

Perché proprio durante il dibattito su Scoglio? «Quando a Messina si parla di questione morale – spiega Greco – non ci si può riferire a un caso singolo. Il caso singolo è stato Scoglio in questi giorni solo perché ci sono interessi di qualcuno a cui Scoglio dà fastidio, ma allora dovremmo parlare anche del capo di gabinetto Ruggeri, dell’assessore Isgrò, del rettore, del presidente della Provincia, di alcuni dirigenti del Comune. Il caso singolo è stato anche la massoneria, nei giorni scorsi. Ecco, io volevo dire all’arcivescovo che se Messina esiste è grazie alla massoneria. Fu il fratello massone Fulci a impedire che non fosse demolita. Se la città si è persa, la colpa è della politica».

«La massoneria – prosegue Greco – è sempre stata al servizio della città, penso agli asili realizzati, ai mezzi di trasporto donati. Non esiste una cappa massonica. Discorso diverso è quello delle logge deviate, ma lì si parla di criminalità. A Messina ci sono vari istituti massonici, ma non logge deviate. Non si confondano questioni delinquenziali con rituali che seguono una tradizione. I nostri elenchi sono a disposizione di questura e prefettura, non c’è nulla di segreto». Ma di fatto la massoneria è concepita dall’opinione pubblica come qualcosa di segreto, quasi di misterioso. «Io non nascondo nulla e per questo ho dichiarato pubblicamente di essere massone – ammette Greco – e invito gli altri fratelli a non avere il timore di fare lo stesso. Quando si sono riunite le logge italiane a Rimini si sono aperte al pubblico».

Greco non risparmia una frecciata a certi istituti vicini al mondo ecclesiastico: «Si parla di massoneria, ma nell’Opus Dei, che è una rete di associazioni, non ci sono massoni? Non ci sono appartenenti al Kiwanis e al Lions? O che dire delle confraternite? Della massoneria si è parlato tanto e in un certo modo, soprattutto mettendola in relazione alla P2 di Licio Gelli che era un’altra cosa. Massoneria e istituzioni politiche possono convivere e coesistere, d’altronde un ex capo dello Stato, Sandro Pertini, era massone. D’altronde se la massoneria, attraverso l’iniziazione, chiude la porta a chi ha la fedina penale anche solo lievemente sporca, certi partiti non si creano di questi problemi».

Ma come detto in apertura, il dibattito seguito alle parole di La Piana ha visto in prima linea, tra gli altri, il segretario cittadino del Pd, Giuseppe Grioli, che oggi ribadisce: «Il codice etico del Pd evidenzia in modo inequivocabile l’incompatibilità tra l’adesione al partito e l’adesione ad associazioni di tipo massonico. Aderire al Pd significa aderire ai valori, alle idee di un partito che privilegia l’uguaglianza sostanziale, la trasparenza della pubblica amministrazione, la crescita e lo sviluppo della società. Non avendo mai fatto parte di associazioni massoniche, non conosco quali siano i vincoli associativi e le finalità delle stesse. Credo che tradizionalmente tali associazioni non fanno parte del patrimonio costituente del Partito che ho l’onore di rappresentare». Più precisamente, il punto 2 dell’articolo 1 del codice etico del Pd, approvato dall’assemblea costituente il 16 febbraio di un anno fa, impone agli iscritti di: “non appartenere ad associazioni che comportino un vincolo di segretezza o comunque a carattere riservato, ovvero che comportino forme di mutuo sostegno, tali da porre in pericolo il rispetto dei principi di uguaglianza di fronte alla legge e di imparzialità delle pubbliche istituzioni”.

(nelle foto Greco e Grioli)

S. Caspanello – E. Rigano

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