Polo oncologico, Garofalo scrive a Russo: «Si emargina Messina a vantaggio di altre città siciliane»

Polo oncologico, Garofalo scrive a Russo: «Si emargina Messina a vantaggio di altre città siciliane»

Redazione

Polo oncologico, Garofalo scrive a Russo: «Si emargina Messina a vantaggio di altre città siciliane»

lunedì 19 Gennaio 2009 - 17:17

Il deputato nazionale del Pdl interviene dopo le dichiarazioni dell'assessore regionale alla Sanità in commissione Ars: «C'è un accordo di programma tra Stato e Regione sul centro di eccellenza messinese»

Giù le mani dal polo oncologico. Dopo il grido d’allarme della Uil, anche Vincenzo Garofalo, deputato alla Camera del Pdl, interviene sulle dichiarazioni dell’assessore regionale alla Sanità Massimo Russo, che si era pronunciato in merito alla realizzazione di due centri di eccellenza in oncologia in Sicilia, nessuno dei quali a Messina. Garofalo ha scritto una lettera direttamente a Russo, inviata per conoscenza anche al presidente della commissione Sanità dell’Ars, il messinese Nino Beninati.

«La preoccupazione di una brusca fermata della realizzazione dell’importante struttura sanitaria fortemente voluta dai messinesi e decisa con un Accordo di programma stipulato tra lo Stato e la Regione Sicilia il 23 dicembre 2003 – scrive il parlamentare nazionale – era stata da Lei attenuata grazie alla precisazione già fornita. Lei aveva sottolineato che l’art. 19 del disegno di legge d’iniziativa del governo sul riordino del servizio sanitario, interveniva solo sulla soppressione della Fondazione e non sulla realizzazione e quindi le opere sarebbero andate avanti. Tale dichiarazione è apparsa soddisfacente perché, a prescindere dal modello gestionale, nessun ripensamento sul polo oncologico a Messina veniva espresso. Ma il contenuto del resoconto della seduta n.26 del 7 gennaio scorso della Commissione Sanità dell’Assemblea Regionale dice ben altro. Intervenendo sulla spesa sanitaria causata dalla mobilità extraregionale originata dai tanti pazienti siciliani che vanno in altre regioni a farsi curare (migrazione sanitaria), chiarisce che intende realizzare due centri di eccellenza in oncologia, uno a Catania ed uno a Palermo, proprio per assorbire la mobilità extraregionale che attualmente interessa alcuni ospedali lombardi».

«A questo punto – si legge ancora nella lettera – con un accordo tra Stato e Regione, un contratto d’appalto in corso ed un avanzamento dei lavori al 50%, non ritiene che non completare i lavori significherebbe lasciare una incompiuta (l’ennesima) e scatenare inevitabili contenziosi che creerebbero solo gravi danni economici e nessun beneficio? Non crede che cancellare un percorso già avanzato equivarrebbe a lasciar continuare le migrazioni sanitarie verso altre destinazioni e mortificare le aspettative di tutti coloro i quali hanno la speranza di poter svolgere un lavoro di cura, ricerca ed assistenza qualificata in una sede siciliana quale sarebbe quella messinese? Ed infine Le chiedo se corrisponde al vero la notizia che Ella avrebbe già dato disposizioni al Direttore Generale dell’Azienda Papardo, quale stazione appaltante dell’opera, di soprassedere all’esecuzione di tutti quei lavori che afferiscono a strutture destinate al Polo di Eccellenza e che, per le attrezzature diagnostiche e di alta tecnologia si sia riservato di indicare presso quali altri siti dovranno essere trasferite».

«Pur condividendo l’esigenza di una razionalizzazione del nostro sistema sanitario con l’obiettivo di adeguarlo in modo tale da assicurare a tutto il territorio regionale una uniformità del servizio – conclude Garofalo – abbiamo il dovere di far presente che la decisione di fermare la realizzazione del polo oncologico, se da Lei confermata, non potrà lasciarci indifferenti perché appare estremamente penalizzante nei confronti di Messina che così verrebbe marginalizzata a vantaggio di altre città siciliane».

(nelle foto Garofalo e Russo)

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