Presto le linee guida del Prg in consiglio comunale, ma i tempi stringono

Presto le linee guida del Prg in consiglio comunale, ma i tempi stringono

Presto le linee guida del Prg in consiglio comunale, ma i tempi stringono

giovedì 12 Maggio 2011 - 23:35

Guerrera (Udc): «L’incarico di progettazione doveva essere affidato entro marzo ma nulla è accaduto. E tra 16 mesi scade il Prg attuale»

Che fine ha fatto il nuovo Piano regolatore? Se lo chiedono in tanti, a Palazzo Zanca e non solo. L’assessore all’Urbanistica Giuseppe Corvaja, nei corridoi, sorride sornione e si dice tranquillo, «manca poco», assicura. E infatti la delibera con le linee guida del Prg presto approderà in consiglio comunale. Ma i tempi stringono e il consigliere dell’Udc Domenico Guerrero, presidente della commissione Politiche del territorio, chiede lumi allo stesso Corvaja e al sindaco Giuseppe Buzzanca, lanciando anche una proposta: nelle more dell’approvazione delle linee guida, affidare l’incarico per la redazione del nuovo Prg a professionisti di provata capacità nel settore, in modo da poter iniziare «in modo “concreto” e senza demagogia, il percorso previsto dalla legge regionale 15/91 e dotare la città di un valido strumento di pianificazione urbanistica». Nel frattempo, evidenzia Guerrera, «l’assalto alle colline continua e senza che si possa porre rimedio con atti legittimi, si discute, si assumono iniziative estemporanee e sterili o al limite della correttezza, così come è stato fatto con l’approvazione della delibera consiliare del 19 novembre scorso, divenuta immediatamente esecutiva, che prevede nelle more dell’approfondimento della suscettibilità edificatoria nella vallata del torrente Trapani la sospensione, fino a un massimo di sei mesi del rilascio di nuove concessioni edilizie. I sei mesi – sottolinea Guerrera – scadranno il 19 maggio, quindi fra sei giorni (festività comprese), senza che vi sia traccia dei risultati di tali approfondimenti».

L’unica cosa certa, secondo l’esponente dell’Udc, «è che l’Amministrazione comunale, per effetto della convenzione con la facoltà di Ingegneria civile dell’Università, è tenuta a pagare le prestazioni per le indagini geognostiche, per una delibera proposta senza impegno di spesa. Il Prg vigente di “manica larga”, consente alle imprese di richiedere, legittimamente, l’edificazione in zone dove la natura sconsiglia qualsiasi intervento edilizio. Il consiglio comunale non può fare altro che prendere atto dei nulla osta precedentemente rilasciati dagli enti preposti alla tutela dei vincoli ed esprimere un voto favorevole alla cementificazione, per paura di creare un danno erariale all’Amministrazione comunale e ad ogni singolo consigliere comunale».

Guerrera mette in evidenza altri aspetti certo non secondari. In primis che la delibera del 17 ottobre 2007 con cui si reiteravano i vincoli del Prg, proposta dal commissario ad acta Antonino Garofalo non è stata approvata dal competente assessorato della Regione Sicilia e, per effetto della mancata approvazione decade decorsi tre anni dall’approvazione, si deduce che i vincoli sono decaduti sin dal 17 ottobre scorso. Secondo aspetto: il Piano regolatore vigente è stato approvato il 2 settembre 2002 e rimane in vigore per dieci anni, si deduce che scadrà il 2 settembre 2012. Dunque tra 16 mesi il Prg scadrà. Inoltre la legge regionale 15 del ’91 prevede che “l’affidamento dell’incarico per la redazione del piano regolatore generale o per la revisione di quello esistente, da parte dei comuni, deve essere effettuato entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge ovvero diciotto mesi prima della decadenza dei termini di efficacia dei vincoli”. Passaggio che non è avvenuto.

«L’unica soluzione legittima – afferma Guerrera – è predisporre il nuovo Prg nei termini previsti dalla citata legge, affinché il consiglio comunale lo possa adottare il giorno dopo la scadenza naturale di quello attuale, con l’applicazione delle Norme di salvaguardia, che prevedono nelle more di approvazione da parte del competente assessorato regionale, l’applicazione delle norme più restrittive tra quello adottato e quello vigente. Pur essendo lodevole l’iniziativa di proporre al consiglio comunale per la condivisione la delibera sulle linee guida propedeutiche alla redazione del nuovo strumento urbanistico, non si fa altro che rallentare i procedimenti finalizzati alla redazione del nuovo Prg, considerando – conclude il consigliere dell’Udc – che il dibattito politico, per l’importanza dell’argomento, richiede tempi lunghi e la deliberazione non ancora all’attenzione dell’aula è anacronistica».

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