Prevenzione sismica: la bufala del “Non ci sono i soldi”

Prevenzione sismica: la bufala del “Non ci sono i soldi”

Prevenzione sismica: la bufala del “Non ci sono i soldi”

martedì 21 Aprile 2009 - 16:48

Le risorse ci sono ma sono spese male

Il terremoto d’Abruzzo ha portato alla ribalta il dovere degli amministratori locali di creare le condizioni indispensabili per un’efficace organizzazione dei primi soccorsi.

Il piano comunale d’emergenza – approvato dal Consiglio comunale nel dicembre 2008 – individua, tra l’altro, le 400 aree di raccolta nelle quali far convergere i cittadini in fuga dalle loro case; posizionare strutture di pronto soccorso, attrezzature indispensabili ai primi interventi; dislocare viveri, ricoveri e ciò che è necessario per gli aiuti più urgenti.

In momenti con grande difficoltà di comunicazione, tutti devono sapere esattamente cosa fare.

La “macchina degli aiuti”, in particolare, deve scattare con prontezza e in modo automatico.

Vigili del Fuoco, Carabinieri, Protezione civile, Associazioni di volontariato, personale medico e infermieristico, Esercito e quant’altri devono conoscere a memoria i loro compiti senza aspettare che arrivi qualcuno a ricordarglieli.

Altrettanto importante è informare i cittadini sul da farsi e dalla conoscenza di queste informazioni dipende la vita di tante persone e l’efficacia degli aiuti.

Ebbene, a più di 100 anni dal 1908 e a 4 mesi di distanza dall’approvazione del Piano, i cittadini Messinesi non sanno ancora come affrontare un terremoto.

L’Assessore al ramo ha comunicato che si accinge a varare «Nel più breve tempo possibile … un organica campagna di comunicazione-informazione, attraverso la distribuzione di manualetti nei quali verranno indicati i vari centri di raccolta, le norme comportamentali da seguire per cercare di affrontare l’emergenza nel migliore dei modi anche dal punto di vista psicologico, evitando che si vengano a creare prevedibili situazioni di panico. … di realizzare cd e video in cui spiegare anche mediante le immagini cosa fare … e pagine web interamente dedicate all’illustrazione del piano … nonché di organizzare un’esercitazione per testare il livello di “preparazione” dei cittadini rispetto ad un’eventualità di questo tipo».

Magnifico!

Siamo anche certi che il Sindaco è in procinto di recarsi a Roma e Palermo per fare richiesta delle risorse indispensabili alla stampa delle locandine, alla produzione di video e cd e all’addestramento degli psicologi.

Ci chiediamo però se – nell’attesa di dare corso a un simile progetto di valenza nipponico-californiana – non sia il caso di fare immediatamente qualcosa di più modesto e più urgente.

Perché non è vero che qualche settimana in più o in meno non fa differenza.

Un foglio formato A4, con Cosa fare su una facciata e Dove andare sull’altra, costa meno di 20 centesimi.

Stamparne 100.000 non richiede più di 20 mila euro.

Meno di mezza Audi del sindaco; l’equivalente di qualche contributo alle associazioni sportive e musicali; molto meno di alcuni dei “circenses” organizzati per il popolo durante le festività.

La metà del compenso del più modesto tra tanti “manager” che hanno condotto alla bancarotta le casse comunali.

Una frazione del costo dei bollenti cellulari dei politici che ne hanno il … diritto.

Quale tra queste spese è prioritaria?

Quale consigliere, di maggioranza o di opposizione, ostacolarebbe una simile variazione di bilancio?

Certo, ci sarà chi avrà la faccia tosta di definire populistica o demagogica una simile proposta.

Noi siamo convinti che sia un ben preciso dovere.

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